Non sono ahimè così lontano dai trent’anni per giustificare ancora alcuni emotivismi adolescenziali difficili da estirpare, assieme a un miliardo di paure che, seppur affievolite..
Sole, tempo di mare, sudate, bisonti vermeggianti spiaggiati sotto l’ombrellone, cofane di pasta nelle ghiacciaie, parole crociate e anguria a palate come se non ci..
Ci sono cose della vita che non cambiano, anzi. Altre ti scaldano anche il cuore nella loro assoluta perfezione, come la sempre attesa sosta all’autogrill…..
In principio era il verbo. Reset. In principio era il Fustino. Quello da quei 5 litri che sembravano infiniti, acquisto sudatissimo di quel che rimaneva..
Ricordo sempre con affamata nostalgia i gloriosi tempi di scuola. Il quotidiano arrivo sul filo del fuorigioco, il godimento dell’entrata in seconda col bypass dell’ora..
Ci risiamo. Ahimè dopo un “emotivamente non pervenuto” periodo quaresimale, un paio di neuroni dalla regia mi comunicano che siamo anche quest’anno in prossimità delle feste..
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