(copertina dell’album disegnata da Diego Pagnini)
I LOUVRE sono un gruppo di Pesaro, nato da poco più di un anno che ha in attivo già un album. Definirli è difficile perché sono cani sciolti ed è proprio questo il loro pregio, essere liberi da schemi e categorizzazioni. Ma siccome spesso di quest’ultime facciamo fatica a disfarcene vi posso dire che volgono verso il punk rock. Di loro ho subito amato quell’aria da “fancazzisti” che delle volte rimandano, reputandola – insieme a quanto detto sopra – il loro potenziale. Sono la dimostrazione che non è necessario studiare a tavolino ogni singola mossa per fare musica. Potete ascoltarli qui sotto (anche come sottofondo dell’intervista) e comprare la copia digitale del loro album qui -> ACQUISTA
Come nasce il nome LOUVRE per una band punk rock come la vostra?
E’ nato un po’ per caso, nel cercare il “nome giusto” ne sparavamo di ogni tipo, siamo arrivati ad averne una quarantina! Ad esempio abbiamo tribolato molto per “clero”, ma poi è venuto fuori il francesismo e fra le varie proposte abbiamo optato per LOUVRE. Suonava bene!
Facciamo un passo indietro: quando e perché avete formato il gruppo?
Siamo nati intorno ad Ottobre 2015; le prime prove erano vissute più come un ritrovo fra amici. Suonavamo una volta a settimana per lo più cover e poi man mano abbiamo iniziato a scrivere dei pezzi nostri, a comporre. Nasce tutto dal desiderio di fare musica, di divertirci insieme senza chissà quale scopo preciso. Era un bisogno condiviso e forte; una sera ci siam trovati davanti ad una birra e abbiamo iniziato a parlarne seriamente. Da li a poco ci siam trovati nello studio di registrazione di Luca Vagnini di Avangarage Recording Studio – nostro produttore, considerato il quinto componente dei Louvre e soprattutto nostro grande amico – e abbiamo iniziato a provare seriamente.
Dopo un anno esce il vostro primo disco: Louvre – non il museo. Vi ho ascoltati e apprezzati molto, mi colpisce il vostro essere – a mio avviso – diversi dalla mischia e soprattutto diversificati nelle vostre tracce.
Anche questo è nato senza particolari fini o strategie. E’ il frutto di quanto abbiamo fatto dentro la sala prove di Luca, tutto quello che abbiamo creato in questi mesi. Non abbiamo deciso una linea da seguire, abbiamo iniziato a suonare quello che realmente ci piaceva, levandoci di dosso la necessità di categorizzare la nostra musica sotto un’etichetta ben precisa. Tutto ciò si nota dalle tracce caratterizzate diversamente. Siamo consapevoli che tutto questo possa piacere come no, è un viaggio nella sperimentazione. Siamo in una continua fase di ricerca, di prove e riprove. Ci piace così. Crediamo che nel live tutto questo possa essere positiva perché diamo a chi ci ascolta uno spettacolo vario, offriamo vie di diverse; abbiamo canzoni più “arpeggiate”, altre più spinte.
Parliamo un attimo dei titoli delle vostre canzoni, oserei dire molto creativi! Alcuni di questi sono ad esempio SLAVINA, PERSI MAI, EUROPALLET, etc.
Titoli assolutamente a caso Claudia! Venivano fuori a Luca o altri nostri amici, come Matteo, che ci hanno accompagnato e sostenuto in queste sere di realizzazione del disco. PERSI MAI nasce da quei classici 10 minuti di panico in cui devi dare un nome ad un pezzo e non sai assolutamente come chiamarlo; ci stavamo iscrivendo a Bandcamp e il resto vien da se! TROVATA, altro titolo di una canzone, ha una storia simile… non trovavamo un titolo adatto e allora… TROVATA!
Qual è il vostro background musicale?
C’è chi ha le proprie radici nel trash metal, come Enrico, ma poi ha ampliato i propri scenari e adesso ascolta di tutto – rap compreso! – perché è solo così che puoi davvero saper e poter parlare senza pregiudizi, acquisendo implicitamente delle sfumature che vanno poi ad influenzare la musica che fai. Andrea invece ascolta invece un po’ tutta quella che è la sfera metal – black metal, trash metal – un po’ di punk e hardcore punk. Anche Diego viene da un passato di musica punk mentre io, Francesco, grazie a mio fratello, da piccolo ascoltavo gruppi come i Pantera e altri trash metal; dopo ho iniziato ad ascoltare musica più indipendente come I tre allegri ragazzi morti, Il teatro degli orrori solo per citarne alcuni. Poi sono arrivato all’hardcore, ho un background abbastanza vario. Credo faccia bene guardare anche verso nuovi scenari, ascoltare quindi vari generi musicali.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Vorremo continuare a suonare in giro, ci piacerebbe fare un tour estivo alla quale stiamo lavorando. Presto vi faremo sapere!
(da sinistra Andrea Papi, Francesco Andreani, Diego Pagnini, Enrico Pascucci)
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.