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Netflix Infinite Runner: perdere tempo è un videog...

Netflix Infinite Runner: perdere tempo è un videogioco


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C’è sempre un buon motivo per procrastinare. Per rimandare quella cosa che devi fare assolutamente proprio ora, subitissimo, che insomma, è un po’ urgente. Ma poi, alla fine lo è sul serio? La prova del nove per valutare l’urgenza delle tue faccende è accendere la televisione, o il pc. Sono passate quattro ore e ancora stai spippolando in rete? Forse la faccenda in questione non ti premeva poi così tanto. Magari anche adesso dovresti mandare una mail, dare da mangiare al gatto, farti la ceretta ai baffi, e invece…

In base a questo principio c’è poi chi, della seria valutazione del tuo bel da fare, ne ha fatto una professione. Pensa a Netflix. Alla mastodontica quantità di contenuti, originali e non, che ti rifila, e che puoi guardare senza nemmeno fare lo sforzo immane che noi pirati continuiamo un pochino ad infliggerci nelle nostre lunghe maratone, di apertura del file della puntata successiva. Con conseguente chiusura meccanica di pop up di videogiochi dal sapore orientale, obbligatoriamente porno, o blog con notizie strane che preferiresti ignorare comprese le sempreverdi che coinvolgono qualche unghia incarnita o peli superflui che crescono dove non dovrebbero. E i culi, non dimentichiamoci i culi.
Se questo non bastasse, intendo il renderti la procrastinazione attraverso l’autosomministrazione di immagini facile facile,  Netflix ha lanciato un piccolo videogioco a prova di cretino, insomma quel tipo di videogiochi ai quali posso giocare pure io, dal titolo Infinite Runner (potete giocarci qui), perché lo scopo del gioco è correre per lo più, e saltare (sia salto normale che doppio salto). Quindi vestite i panni dei vostri personaggi Netflix preferiti che sia Pablo Escobar (Narcos), Piper Chapman (Orange is the new black), Mike Wheeler (Stranger Things) o Marco Polo, calatevi nei loro scenari immaginari e correte, diamine, correte!
Ps: se tra quaranta minuti state ancora correndo e saltando vuol dire che alla fine i baffi ve li potete fare anche domani. Basta rimanere in penombra.

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Beatrice Lombardi

Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.

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