Si dà il caso – ma non per caso, come direbbe il Bokonon di Vonnegut che io il lunedì sera mi riunisca con un ristretto gruppo di persone ed imbocchi insieme a loro il sentiero del risveglio spirituale, ovvero aprire gli occhi e le orecchie e mettersi in ascolto. Può suonare un po’ hippie, se non fossi io a farla suonare, la persona meno hippie che potreste mai incontrare. Non è una cosa poi così stupida, ascoltare, quando lo facciamo sentiamo parecchie cose che prima avremmo solo etichettato come rumore ma che adesso potrebbero essere invece interpretate come segnali indirizzati direttamente a noi. Chiamatela energia, chiamatela universo, chiamatele coincidenze.
Ecco, chiamatele coincidenze.
Nel mio gruppo di letargici dell’anima ogni settimana ci chiediamo se abbiamo notato delle coincidenze, o fatto sogni significativi, se l’help desk dell’energia cosmica ha risposto a qualcuna delle nostre domande (fatele specifiche, il più possibile, sebbene l’universo spinga voi ad interpretare non ha alcuna voglia di interpretarvi a sua volta). Solitamente le mie risposte sono rispettivamente, no, no e no. I miei compagni invece, vedono, sognano, ricevono. Cazzo. Forse lo desidero troppo. Forse dovrei pensarci di meno. Forse dovrei accendere la televisione. Ed è proprio così che, finalmente, il segnale dell’universo prende una tacca.
MA PRIMA DI TUTTO: A quelli di voi che sono fan di Douglas Adams, la serie tv Dirk Gently’s Holistic Detective Agency, farà suonare un campanello. D’allarme? Tratta liberamente dall’omonimo romanzo dell’autore inglese, è stata scritta, praticamente da zero da Max Landis. Fan, anche lui di DNA, fino allo sfinimento. Nell’estate californiana, durante il panel che il Comic Con di San Diego ha dedicato alla serie, il regista e autore esprime il suo Landis pensiero riguardo la scelta di non adattare fedelmente il testo di partenza preferendo conservarne anzi lo spirito: “non puoi fare Douglas Adams facendo Douglas Adams, è uno spreco di tempo. Il motivo per cui Guida Galattica non ha funzionato come film sta nel fatto che il diavolo si nasconde nei dettagli, ciò che rende speciale il lavoro di Adams sono i dettagli. E sono così tanti. Quindi ogni volta che adatti una sua trama, una sua storia, un suo personaggio, tu togli grasso. E non puoi farlo, perché Douglas Adams non è un petto di pollo ma pancetta. Ogni pezzo di grasso che perdi, perdi sapore”.
Il discorso va avanti così ancora per qualche minuto, costellato da vari fuck, fucking, fuck. Applausi di un pubblico sudaticcio ma non facile. Dimostrazione di come sia possibile entrare nella tana del lupo sventolando un etto e mezzo di mortadella ed uscirne senza nemmeno un graffio.
Una volta sbrigata la faccenda “adattamento per il piccolo schermo” che a me premeva abbastanza, soprattutto per tranquillizzare i fedelissimi alla carta stampata, come me, che di solito storcono il naso in quella smorfia che accompagna la logora frase “ma il libro è meglio”, passiamo oltre. Prodotta da BBC America, la serie ha, come spesso accade, una sorella britannica di qualche anno più vecchia. Disponibile in tutto il resto del mondo su Netflix a partire dall’11 dicembre, racconta le vicende di Dirk (Samuel Barnett), un detective, un quasi detective, in generale un tizio che sa mettere in relazione eventi a cui gli capita di partecipare, o di vedere, e che grazie a questo suo grande super potere, riesce a risolvere i casi su cui sta lavorando. E di Todd (Elijah Wood), uomo che percepisce la propria statura morale un po’ piccola, ma alla fine di buon cuore, cagasotto, divorato da sensi di colpa di vario tipo che diventerà l’assistente di Dirk. Insieme daranno vita ad un thriller, giallo, poliziesco ma comunque comico, certamente mistico in più punti, per niente banale nella sua interezza, felino e nel mentre cercheranno di risolvere un caso di rapimento+omicidio avendo a che fare con davvero troppe persone per poterle nominare tutte qui. Le storie si intrecciano, appaiono e scompaiono, ma fidatevi, sono tutte collegate da una fitta rete di coincidenze, intuizioni, botte di culo, minuscoli particolari, sassolini bianchi lasciati nel bosco per ritrovare la strada. Olisticamente. Dove “olistica” sta per “la sostanziale interconnessione di tutte le cose”.
Come io che mesi fa decido di partecipare ad un gruppo sul risveglio spirituale basato sull’ascolto dell’energia cosmica che ci dà proprio quello che vogliamo sotto forma di coincidenze ed occasioni che dobbiamo solo avere la prontezza di riflessi di cogliere. Io che comincio a guardare una serie televisiva basata proprio su questo. Io che finalmente lunedì potrò dire, “ho notato una coincidenza, stronzi!” Forse con meno rabbia, con un atteggiamento più positivo, che sennò sai l’universo come s’incazza.
Ma soprattutto, io che grazie a questo rapporto di causa ed effetto trovo il vero scopo di tutto questo, una decisione presa mesi fa che trova la sua realizzazione, o almeno una delle sue possibili realizzazioni: sfangare la consegna di questo pezzo. Olisticamente.
Beatrice Lombardi
Laureanda presso il CITEM di Bologna è nata 26 anni fa dal tubo catodico. Dopo anni di amore e odio con mamma Televisione e papà Cinema ha deciso di percorrere nuove strade ed è scappata con il Web.
