Avevo 14 anni e un’aria da piccolo saputello. Ero affamato e pronto a diventare il tuttologo che credo di essere oggi, una persona che pretende di esprimersi in ogni campo, ma che in realtà non può far altro che viaggiare in superficie rispetto a molti argomenti – ad ogni modo la do bene a credere, non è vero?! -. Avevo 14 anni e non dimenticherò mai quel giorno in cui mi accorsi di non sapere nulla, ma proprio nulla, riguardo le piante.
Era una domenica soleggiata e con mio padre andavo a trovare la nonna fuori città. Prima dell’arrivo alla nostra destinazione, ci inoltrammo in una piccola strada sterrata per fermarci successivamente vicino ad un terreno dove mio padre, ragazzo di campagna alla Celentano, aiutava la famiglia quando era giovane con lavori manuali. “Chissà che albero sarà quello laggiù!” uscì automaticamente dalla mia bocca guardando il terreno davanti a me, e mio padre esterrefatto mi rispose “Quello è un melo! Non sai riconoscere la sua foglia?!”. Ora, senza andare per le lunghe, quel pomeriggio mi accorsi di saper distinguere a malapena una quercia da un pino. E tutt’ora non è che sia migliorato…
Ma tanto oggi c’è un’app per tutto! dovrei dire se questo articolo fosse una marchetta – ma vi assicuro non lo è -.
Su Kickstarter è partita da poco una campagna per finanziare PlantSnap, una app per risolvere questo mio trauma adolescenziale che a quanto pare hanno avuto in moltissimi. Una pianta, un fiore, una verdura, un albero, tutto si rivela sullo schermo. Come avrete già capito dal nome e dal logo vagamente ispirato ad Instagram, basterà una semplice fotografia per sapere il nome scientifico, il gruppo, la famiglia di appartenenza e persino le aree geografiche dove ritrovare la pianta che abbiamo davanti al naso.
Ora, di app meravigliose ne abbiamo a bizzeffe e fanno sempre la stessa fine, almeno per me: le scarico il primo giorno, ci prendo un po’ la mano per 10 minuti e la dimentico per 6-7 mesi finché non la devo disinstallare per poca memoria.
PlantSnap potrebbe affrontare tranquillamente queste 3 fasi, verissimo, ma nonostante ciò ci tengo a sottolineare l’importanza della community che si andrà a formare dietro questo enorme quantitativo di dati collezionati dagli utenti. Gli sviluppatori puntano infatti non solo a farci conoscere meglio ciò che ci circonda, ma anche a mettere a disposizione degli scienziati un gran numero d’informazioni cruciali per lo studio e la conservazione di molte specie vegetali. Si meritano un bel pollice verde all’insù.
Eugenio Caterino
Nato a Napoli, laureato a Roma, scappato a Berlino dove conduce una vita che ha imparato a pedalare da sola. Da bambino, le caldi e noiose estati in casa lo mettono davanti a un bivio: le repliche di Italia1 o la storia del cinema, la fotografia e l'arte. Superquark addicted, quando ha dei problemi pensa a quanto essi siano insignificanti in relazione alla grandezza dell'universo.
