“Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre.”
Marcovaldo: ovvero Le stagioni in città, Italo Calvino
Apro questo pezzo con una citazione di uno dei miei scrittori preferiti che è autore di uno dei miei libri preferiti, quelle storie vissute da quel Marcovaldo che si nasconde in ognuno di noi che guardiamo alla vita con gli occhi di un sognatore, ingenuo e fanciullo eterno perché ci lasciamo sorprendere dalla bellezza delle cose che ci vivono intorno. Ed è forse proprio con questi occhi che si avvicina al mondo la nostra illustratrice di cui vi parlo oggi che tra l’altro come me adora Marcovaldo. Lei si chiama Beatrice Alemagna e questo mercoledì vi tiene compagnia con le sue bellissime illustrazioni.
Beatrice Alemagna è un’artista bolognese nata nel 1973 ma se provate a cercarla in qualche foto su internet vedrete che ha un viso da bimba impertinente con gli occhi curiosi. Da bambina i suoi punti di riferimento, oltre a Marcovaldo, erano Pippi Calzelunghe, Karlsson sul tetto, Silvestro e Meffi e oggi il suo desiderio adolescenziale di diventare pittrice e scrittrice di racconti può dirsi realizzato perché la bravissima Beatrice Alemagna realizza illustrazioni ed è anche autrice di libri per bambini, due passioni che la rendono una delle migliori artiste italiane a mio avviso ma soprattutto dalla lunga lista di premi e riconoscimenti ottenuti dal 1996 ad oggi nonché dalle mostre a lei dedicate in moltissime città come Parigi, Bologna, Bordeaux, Monaco, Lisbona, Tokyo, Sapporo, Kyoto e Stoccolma.
Le sue illustrazioni, un mix di tecniche diverse, sono particolarmente vivaci e colorate proprio come le storie che i bambini confezionano durante la loro crescita che poi con il tempo finiscono nel cuore e nella mente e scoprendo le vicende dei suoi personaggi, bambine e bambini, si avverte un certo legame che va oltre lo spazio e il tempo. Si tratta molto spesso di storie legate ad un contesto cittadino in quanto i suoi personaggi vivono la loro infanzia giocando tra le strade e le piazze della città dai tetti rossi o dai negozi pieni di dolci appetitosi, come in Lotta combinaguai, scritto da Astrid Lindgren (autrice anche di Pippi Calzelunghe) e illustrato dall’artista bolognese, la cui protagonista di questo libro illustrato vive le sue simpatiche avventure con sua sorella Maria e suo fratello Jonas e rivolge domande simpatiche e curiose a sua madre.
Un’ altra particolarità delle sue illustrazioni è la semplicità lineare del suo tratto che rende ogni protagonista ed ogni elemento di ogni storia ben definito e forte è la componente emotiva che si imprime sulle espressioni dei suoi personaggi come se quel gesto dell’apparire non avesse bisogno di alcuna descrizione esplicativa. Nelle storie dei suoi piccoli protagonisti gli adulti hanno un ruolo secondario, a tratti ispiratore come il compleanno della mamma di Edith ne Il meraviglioso cicciapelliccia che spinge la bambina a girare di bottega in bottega per trovarle un regalo più adatto, ma anche in questo libro è la bambina la vera protagonista e artefice dell’intera vicenda, sono sempre loro, i bambini, il vero motore di tutte le storie e sono sempre loro a raccontare ciò che accade al lettore, ad incuriosirlo e appassionarlo sempre di più. Proprio come quel caramelloso Marcovaldo di Calvino che vive in ogni bambino.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!