Tra gli innumerevoli illustratori che vi ho somministrato nella pilloletta di ieri dedicata all’interior design illustrato c’è anche la nostra ospite di questo giovedì, una dolce fanciulla dai lunghi capelli biondi e grandi occhi azzurri che la fanno sembrare una fatina e oggi vi porto a conoscerla un pochino più da vicino e sono davvero molto sicura che piacerà anche a voi. Mettetevi comodi e leggete quello che ho da raccontarvi su Annya Karina.
Annya Karina è una giovane illustratrice e designer, la quale dopo aver trascorso gran parte della sua infanzia in Canada oggi vive in Ontario in compagnia dei suoi tre conigli: Oats, Peaches e Olive. Dando una sbriciatina sul suo sito scopro che nel 2013 si è diplomata in graphic design e trascorre le sue giornate creando opere che traggono ispirazione soprattutto dall’ambiente domestico. E quello che vi presento oggi è una raccolta dei suoi bellissimi lavori che l’artista americana realizza sia con la tecnica tradizionale che attravareso l’illustrazione digitale, un connubio che le consente di ottenere risultati sorprendenti in entrambi i casi.
Come scrivevo qualche riga sopra la casa è la sua principale fonte di creatività e le sue opere sono la perfetta testimonianza di questa sua particolare attitudine poiché in quasi tutti i suoi lavori le situazioni illustrate si svolgono proprio all’interno di abitazioni dove forte è la relazione stretta tra calore e colore che si espande lungo tutta la superficie. Che si tratti di giorno o di sera, della luce del sole o di un cielo buio, che sia d’estate o d’inverno i protagonisti, o forse sarebbe meglio scrievere le protagoniste, dei suoi lavori vivono i loro momenti a stretto contatto con la semplicità quotidiana che può donare l’ambiente domestico che si nasconde dietro grandi finestre dalle quali osservare la luna o la solitudine dei rami spogli in inverno o magari davanti al caminetto acesso mentre una volpe racconta storie e fiabe di un tempo lontano.
Osservare le opere di Annya Karina è compiere un esercizio per la mente ovvero curiosare tra i tanti elementi e dettagli che in una semplice situazione possono scaturire e improvvisarsi bambini nonostante le attività quotidiane che ci perseguitano. Solo per pochi istanti ci è dato assaporare questa magia semplice e colorata al tempo stesso, un incantesimo del quale noi spettatori e le sue fanciulle silenziose e solitarie siamo partecipi e testimoni al tempo stesso come carte da gioco che vengono mescolate dall’unico giocatore, l’artista stessa che consapevole della sua notevole capacità espressiva riflette la sua immagine proprio in questo mondo che la sua mente e la sua mano forgiano quotidianamente.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!