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Il verismo cromatico nelle illustrazioni di Pam Wi...

Il verismo cromatico nelle illustrazioni di Pam Wishbow


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La ricetta perfetta per contrastare i primi freddi autunnali è composta da divano, copertina, thè o tisana, possibilmente al mirtillo, Sigur Rós a ripetizione e ovviamente tante illustrazioni, come quelle che ho pensato di regalarvi in questo mercoledì di novembre che passeremo in compagnia di una fantastica artista americana che sono sicura renderà la nostra giornata più piacevole.

Mangia cowboys per cena e astronauti per snack, è così che Pam Wishbow si presenta sul suo sito, nel quale tra l’altro asserisce di aver frequentato la scuola di illustrazione e che dal New Jersey qualche anno fa si è trasferita a Seattle dove tuttora vive con il suo ragazzo e i suoi gatti che sono poi i suoi giudici più severi a quanto pare. Oltre ad essere un’eccellente disegnatrice la nostra artista di oggi adora dipingere, suonare la batteria e leggere, ha grandi occhi scuri e un taglio invidiabilissimo. Ma sono soprattutto i suoi lavori che mi incuriosiscono e che non mi sazierei mai di guardare e se avete pazienza vi spiego i motivi. Innanzitutto perché il mondo illustrato di Pam Wishbow è il nostro mondo, quello che guardiamo ad occhi aperti, quello reale dove non ci sono situazioni fiabesche o personaggi fantastici a smarmellare (consentitemi il termine rubacchiato al grande René Ferretti) le nostre visioni e come appare evidente nella maggior parte dei casi i suoi protagonisti sono esseri umani in carne ed ossa, uomini e donne proprio come noi, i quali vengono descritti attraverso il loro modo di esprimersi, magari nelle loro attività o semplicemente catturati nei loro momenti di debolezza oppure nei loro pensieri rivolti chissà dove e chissà a cosa.

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Le sue illustrazioni sembrano omaggiare il nostro vivere quotidiano, quella quotidianità semplice che si tinge di colore e di tutte quele scale cromatiche di cui l’artista si serve per imprimere un senso di riconoscimento e di appartenenza che l’osservatore riesce a cogliere. Altro aspetto fondamentale della sua produzione artistica è indubbiamente la varietà di particolari e di dettagli con i quali delizia le sue ambientazioni, elementi che impreziosiscono il suo modo di trasmettere la sua creatività sempre e comunque legata alla realtà, a ciò che veramente esiste o tutt’al più ad una umana paura o emozione che evade timidamente dagli schemi per solidificarsi proprio sulla superficie che fa da base al suo pensiero che si trasforma in arte. Infine, il gioco tra luce ed ombra che prende vita in ogni opera sottolinea maggiornmente quell’aspetto punk o verista che rende l’artista ancora più simpatica a noi inguaribili esseri viventi dall’animo greve e sempre in attesa di un risveglio dal torpore.


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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