Nato nella periferia del sud di Parigi, Franck Bohbot, classe 1980, si specializza in fotografia di architettura. I suoi interessi sin da adolescente vertono sulla musica, portandolo a suonare la batteria fino a notte fonda. Questa consuetudine ha influenzato un particolare interesse per le città avvolte dal buio della notte, da quel silenzio che sembra quasi cambiarle i connotati. Da qui nascono le numerose serie fotografiche che raccontano le città di notte, illuminate dai colori tenui delle insegne o dei lampioni lungo le vie.
Come spesso accade quando si ha un colpo di fulmine, nel momento in cui ha avuto fra le mani una macchina fotografica ha capito che la musica sarebbe stata un hobby e la fotografia il suo vero lavoro, la sua arma, il suo modo di vivere. Non solamente di architettura si è occupato ma ha prestato i suoi saperi per shooting con etichette discografiche e agenzie, oltre allo sviluppo di progetti personali divenuti preziosi in quanto gli consentono di ritagliarsi uno spazio in cui potersi esprimere liberamente e far emergere il suo io.
Con il cuore a New York, città in cui ha vissuto per qualche anno e in cui ha scoperto la sua vena fotografica, ispirandosi a Julius Shulman si appassiona alla documentazione di edifici, di strade deserte, di paesaggi urbani, come a voler immortalare e raccontare l’anima di un quartiere, le arterie pulsanti di una città.
Il suo è un vigoroso raccontare l’assenza di rumore tipico del giorno, le strade animate dal pulsare della notte, le perfette armonie delle geometrie urbane a metà strada tra un set cinematografico e una pura poesia fotografica. Un viaggio con una forte componente visiva, la realizzazione di un universo a tratti pittorico con morbide sfumature e con un gioco di luce e cromatismi quasi malinconici; lunghe esposizioni e luci naturali gli permettono di cogliere l’essenza e il respiro degli ampi spazi.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.