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Alabaster: il vangelo dal design editoriale quasi kinfolkiano


Alabaster_gospel_4Non sarà di certo grazie al design editoriale che qualcuno si avvicinerà alla religione. O forse si?
Sta di fatto che giusto un mese fa, mi sono chiesto come mai il design (con particolare riferimento a quello editoriale) non si sia (quasi) mai interessato allo sviluppo di progetti “religiosi”.
Detto fatto, scopro qualche giorno fa una campagna in cerca di fondi su Kickstarter che sta provando a rivedere gli stereotipi religiosi attraverso un design editoriale del tutto nuovo (ricalcando in qualche modo, quello stile kinfolkiano, che sta diventando sempre più un modello, quando si parla di design editoriale).

Dunque 4 volumi che raccontano i rispettivi 4 vangeli canonici, 96 pagine ciascuno, 18 giorni alla scadenza e il 100% del budget raggiunto (e superato).
Il lavoro fatto dai ragazzi di Alabaster – nome che richiama un verso del vangelo di Marco, che copio/incollo qui sotto – è estremamente raffinato, a tratti maniacale. Pezzi di alabastro, appositamenti rotti e fotografati, li ritrovi anche nelle 4 copertine, dedicate appunto a Matteo, Marco, Giovanni e Luca.

Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo.  Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: “Perché tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri! ”. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: “Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona;  i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.  In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto”.

Oltre il 75% delle immagini è realizzato ad hoc dallo stesso Bryan Chung, uno dei due fondatori del progetto, con lo scopo di rinnovare l’identità  (ma anche l’esperienza tattile e quella visiva) di  di una delle fondamenta della religione cristiana.

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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