Ciao Greta, per cominciare a capirci ti chiedo subito di fare due cose, parlaci di te attraverso due scatti: fotografa ciò che hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.Partendo dal presupposto che ho l’abitudine di accumulare cose nelle tasche e svuotarle solo quando stanno per esplodere, rovistando tra le tasche della mia giacca ho trovato delle gomme, vecchi scontrini e un rossetto. Mi trovo in camera mia e l’unica parte della stanza che posso fotografare è la parete perché essendo tornata a casa ieri dopo essere stata via due mesi il caos regna sovrano e sto risistemando tutto, e ovviamente svuotando tutte le tasche. Da una parte rappresenta esattamente dove vorrei essere perché mi mancava quella sensazione che provi quando sei a casa tua dopo tanto tempo, ma dall’ altra ho un po’ di malinconia per l’estate che è appena finita e ansia per tutte le cose che devo fare nei prossimi giorni tra lavoro e università.
Quando ti ho scritto tramite chat hai precisato sul fatto che hai 19 anni, ecco vedi, io a 19 anni
ricordo di essere stata una brutta persona, invertiamoci i ruoli, immagina di avere 26 anni e di
valutare i tuoi passati 19, cosa mi diresti? e poi, giusto per rendere le cose ancora più complicate,
come ti vedi fra 10 anni?
Probabilmente una Greta di 26 anni mi direbbe di prendere le cose un po’ più con leggerezza, di fidarmi di più delle persone, o almeno di quelle che lo meritano, di circondarmi di persone vere smettendola di perdere tempo con chi aspetta solo il proprio tornaconto, di impegnarmi e avere costanza e determinazione in ciò che faccio ma senza smettere di “vivere” e infine di credere in me stessa. So dove voglio essere tra 10 anni ma sono troppo ambiziosa (pur odiando ogni cosa che faccio) e un po’ per scaramanzia un po’ per pessimismo non lo voglio dire. Facciamo che se sentirai ancora il mio nome in giro tra 10 anni faremo un’altra intervista e ti rivelerò se i miei sogni si sono realizzati?
Questa è la prima intervista dopo l’estate, mi va di chiederti se hai una stagione preferita, se c’è una stagione o un mood che preferisci per i tuoi scatti, una sensazione che proviene dall’ambiente esterno e che ti influenza, magari… infine raccontaci come nascono le idee per i tuoi shooting, da dove trai ispirazione?
Sono combattuta tra l’autunno e la primavera, amo sia i fiori che i tipici colori autunnali ma forse la bilancia pende di più sulla primavera. Sicuramente inconsciamente vengo influenzata anche dalle stagioni, è sempre strano cercare di spiegare cosa mi ispira o come nasce un’idea. Solitamente le idee per i progetti mi vengono in mente quando sono a fare tutt’altro, tipo nel mezzo di una conversazione, guardando un film, studiando, durante la lezione, poi mi scrivo in breve sulle note del telefono l’idea che ho avuto per non dimenticarla e appena ho tempo di pensarci mi ci butto a capo fitto pensando a come svilupparla. Ogni cosa che mi circonda è fonte di ispirazione, dalle persone che conosco, a dove mi trovo, cosa ascolto e cosa vedo.
L’ultimo viaggio che hai fatto e del quale ricordi, in ordine: un odore, un sapore, un colore.
L’ultimo viaggio che ho fatto è stato a Roma, mi ricordo l’odore dei ristoranti che invadono le vie del centro con tutti i loro tavolini, il sapore della carbonara che ho mangiato per pranzo e i colori bellissimi della fontana di Trevi.
Nei tuoi scatti sperimenti molto con gli ambienti, i colori, e le modelle in questi stessi ambienti sono particolarmente femminili, cosa pensi che sia la femminilità?
Amo fotografare ragazze e creare un ambiente femminile, delicato e armonioso, non voglio stare qui a dire cos’è la femminilità e definire chi lo è e chi non ma probabilmente per me è proprio questo insieme di parole; grazia, armonia, delicatezza e bellezza. Caratteristiche che cerco di evidenziare tramite la geometria e il giusto uso dei colori.
Non devono mancare a settembre i buoni propositi, i tuoi quali sono?
Riuscire a dare tutti gli esami che devo dare anche se è un’utopia, poi da ottobre posso pensare a tutto il resto.
Cosa fai quando non scatti foto? Come passi il tuo tempo libero?
Sono una persona abbastanza tranquilla, quando non scatto foto sto con i miei amici o resto a casa a guardare film e serie tv.
Un presupposto per fare delle belle fotografie, per te qual è?
Ognuno ha la sua visione di “bella foto” quindi ognuno ha un presupposto diverso, almeno credo, per me la cosa più importante è saper osservare e saper vedere le cose nelle loro mille sfaccettature, cercando di proporre un’interpretazione personale di qualcosa che esiste.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Un sogno nel cassetto da realizzare?
Adesso sto lavorando al mio portfolio, mi piacerebbe lavorare soprattutto nel campo della moda e il mio più grande sogno sarebbe di vedere una mio foto su una rivista importante.
La tua definizione personale di stile, cos’è per te e cosa significa.
Lo stile è come la firma di un’artista, quando vedi una foto o una qualsiasi opera e dici “ah sicuramente questa l’ha fatta lui” significa che fai qualcosa di tuo e originale, si dice che quando le persone riconoscono il tuo stile sei veramente bravo quindi spero che accada anche a me prima o poi.
Dopo tutte queste domande arriva la parte che più mi spaventa, chiedo a te di farmi una domanda, così diciamo che siamo pari :) avanti, chiedi pure.
– Che bello non vedevo l’ora di vendicarmi, dato che mi hai fatto quella domanda sull’età all’inizio ora io ti chiedo se la te di 19 anni avrebbe apprezzato le mie foto oppure mi avrebbe odiata.
Ti sei vendicata alla grande, cercherò di essere il più obiettiva possibile, ti racconto che è da quando avevo 18 anni o forse anche da prima, che guardo le fotografie di moda con sospetto, le fotografie che ritraggono le donne in modo etereo o comunque che mi fanno pensare alla donna in modo stupendo, semplicemente perché io non mi penso in questo modo, all’epoca avevo molti timori e zero autostima, quindi mi sforzavo di capire chi fossi io e come dovevo guardarmi, quindi all’epoca ti avrei odiata, probabilmente, non per lo stile nè per la bellezza delle tue foto ma per motivi personali, dovuti al fatto che non ci vedevo niente di bello nella figura femminile portata a rappresentare una “favola”, questa pippa mentale ora non vale più, sono passati 8 anni e di cose ne ho metabolizzate parecchie, se sono qui a farti domande è perchè ho smesso di restare ferma con le mie convinzioni, per fortuna si cresce :)
Ultima richiesta: un film che hai adorato, una canzone che non riesci a togliere dalla testa, un fotografo che vorresti consigliarci, un viaggio che vorresti fare.
Il mio film preferito in assoluto, forse perché mi rivedo molto nel protagonista, è I origins e una canzone che mi è rimasta molto impressa nella mente è Woman from Tokyo dei Deep Purple.
Il fotografo che vi consiglio è il mio preferito in assoluto, Tyler Shields.
Il mio sogno è riuscire a vistare tutta la Nuova Zelanda, da capo a piedi, ovviamente essendo un viaggio costoso e che richiedere parecchio tempo è un progetto che ho in mente da anni e che realizzerò quando sarò più grande.
Ringrazio Greta Langianni per la sua Disponibilità, qui il suo portfolio: gretalangianni.it
Giuliana Massaro
Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.