Una piacevole successione di angoli ora spigolosi, ora tondeggianti, un rigore matematico nel ricreare una trama visiva geometricamente ossessiva, una New York insolita nel progetto foto-architettonico di Adrian Gaut. Adrian, nato in Oregon ma adesso residente nella grande mela, ha iniziato la sua formazione come pittore, discostandosi da questo campo artistico ed evolvendosi in quello fotografico grazie ad un approfondito studio di ricerca sul minimalismo pittorico del XX secolo, che lo condusse verso una esplorazione architettonica che richiedeva l’uso della fotografia. La sua fotografia abbraccia numerosi soggetti: dalle nature morte, ai paesaggi, ai ritratti ma è abbastanza evidente una naturale, e forse inconscia, predisposizione alle architetture urbane.
Quel che vi mostro oggi, in questa pillola di inizio settimana, è una danza di geometrie, un viaggio fotografico che racconta una New York differente, lontana dai soliti luoghi culto protagonisti di infiniti reportage.
Un gioco di luci e ombre, di forme, di colore.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.