Chiudete gli occhi e provate a liberarvi dai pensieri quotidiani per dare spazio a quelli straordinari; si, straordinari. Provate a immaginare che mentre voi siete lì, distesi sui vostri letti o seduti alle vostre scrivanie, immobili e con la piena convinzione che la Terra è ben salda ai vostri piedi, in realtà essa si muove, compie dei sommomovimenti interni costanti.
Ruth Jarman e Joe Gerhardt, sono il duo artistico semiconductor che ha cercato di replicare dal punto di vista sonoro e visivo questi processi geologici, attraverso la monolitica installazione multimediale Earthworks, che ha debuttato la scorsa settimana al Sonar Festival di Barcellona.
Questa installazione ruota intorno a tre temi, ovvero scienza, natura e tecnologia; i due artisti decidono di andare a visitare la cava a La Planta, in Spagna. In quel luogo scavano talmente tanto materiale che si riesce a leggere gli strati che, nel corso dei millenni, si sono formati. Incuriositi da tutto ciò, incontrano gli scienziati e chiedono loro come interpretano queste evoluzioni, di quali strumenti e metodi si avvalgono. Quel che li affascina maggiormente è il laboratorio di modellazione analogico a Barcellona, in cui vi sono degli strumenti che sembrano acquari n cui inseriscono diversi strati colorati di sabbia su cui applicare una pressione per replicare i diversi tipi di movimento tettonico, ottenendo una sorta di timelapse molto accurato del processo di formazione del paesaggio composto da strati colorati. La loro installazione si ispira e basa su questa tecnica integrata. Ci sono diversi strati e pattern sonori che interagiscono l’un con l’altro, e i suoni a loro volta influenzano le interazioni tra le immagini.
Un simil progetto a me regala lunghi brividi. Sono da sempre affascinata dalla vastità del mondo, dall’infinito inspiegabile ai più che abita la nostra Terra, da come il cosmo sia un insieme di “fattori” che vivono in perfetto equilibrio.
Earthworks travolge lo spettatore con la sua bellezza sonora e visiva.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.