Da quando avevo poco meno di un mese di vita (ovvero la bellezza di ormai 27 primavere fa) i miei genitori mi hanno puntualmente, ogni estate, portata in quello che è divenuto il mio angolo di paradiso terrestre, il MIO luogo magico in cui cancellar via le stanchezze di un anno appena passato, il grigio dell’inverno che si appiccica addosso, e ricaricarsi di bellezza nel senso più ampio del termine. Questo posto è San Vito Lo Capo, cittadina della mia bellissima Sicilia, in provincia di Trapani.
Uno dei posti da me preferiti è la tonnara, un tipico e antico luogo in cui veniva praticata la pesca del tonno e da cui tuttora si gode di una vista mozzafiato, del silenzio caratteristico delle località un po’ isolate dal cuore pulsante della città e in cui entrare in pace con se stessi non è poi così difficile. Di fronte a certi tramonti mi sono perdonata diverse cose e ho sorriso a testa alta.
Conoscere i lavori di questa artista, Maija Savolainen, mi ha fatto rituffare nei ricordi del mio appuntamento estivo fisso ed immancabile. Maija è una artista finlandese, nata esattamente a Turku, la quale dopo aver studiato arte, fotografia e design si è trasferita a Helsinki. Il suo lavoro si concentra principalmente sulla esplorazione della percezione della luce, considera la fotografia come una sintesi tra tempo e luce e per tal motivo compone, scompone e ricompone questi due elementi al fine di creare un effetto illusorio.
La sua ultima serie, di cui voglio parlarvi quest’oggi, si intitola “PaperWorks” ed è il frutto di uno studio fra i tempi fotografici e la luce solare; ogni fotografia del mare viene posta su un sottile foglio di carta bianca e lucida che crea l’illusione di un orizzonte color pastello che si unisce con la luce del sole.
Degli orizzonti a perdita d’occhio, quel sentirsi così piccini di fronte l’immensità del mare e l’infinito blu.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.
