Americana del profondo Sud, Logan White è una fotografa che interpreta ricordi, traumi, rivelazioni e relazioni attraverso il linguaggio del nudo. I suoi scatti, ricchi di evocazioni gotiche e scene rubate all’infanzia, nascono da suggestioni letterarie e dalla ricerca della libertà priva di qualsiasi pregiudizio e condizionamento, tra realtà e immaginazione.
Tutto è iniziato dagli autoritratti e dalla convinzione che il corpo femminile è come uno specchio. Man mano ha sostituito il suo corpo con quello di altre persone e l’influenza delle proprie radici si è fatta sempre più presente, famiglia di stampo matriarcale in cui le dinamiche del potere femminile hanno intriso i suoi lavori fotografici, facendo si che l’attenzione artistica si focalizzasse spesso sulle relazioni femminili. All’età di 15 anni inizia a muovere i primi passi nel mondo della fotografia, complice un’amica che si prestava come modella nel cortile di casa e il raccontarsi storie fantastiche da ricreare. Questo inizio fu un po’ turbolento perché sviluppava i rullini nella camera oscura della scuola, suscitando curiosità ma anche perplessità da parte dei coetanei, non capendo realmente per quale motivo destasse così tanta attenzione. Lei sentiva di poter esprimersi davvero mediante il corpo e la sua musa ispiratrice è da sempre Francesca Woodman. Non è solamente la Woodman la sua musa ispiratrice ma anche Nobuyoshi Araki, noto fotografo giapponese di genere erotico.
Nella sua arte usa il corpo per realizzare lavori che parlano della mente, come fosse un inscenaménto teatrale in cui tutto quel che è stato ed è nella sua vita viene elaborato e trasformato in fotografia; relazioni, traumi, ricordi. Narra della sessualità di una donna ponendola in una posizione di scambio colloquiale con le immagini.
Sensuale, erotica, al limite con la provocazione, portabandiera di una sessualità che dovrebbe essere meno latente e nascosta e più vissuta e consapevole.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.