Vivere in piccole città di provincia non è facile; la totale mancanza di stimoli culturali di ampio raggio, la noia e le difficoltà conseguenti situazioni di stallo continuo possono essere nocive, portare ad un appiattimento caratteriale e attitudinale della persona. Oppure può spronare le qualità più nascoste, i talenti silenti e generare eserciti di giovani artisti che combattono lo status quo della loro quotidianità a colpi di luce, matita, argilla, etc (era un richiamo implicito a due delle nostre rubriche? Forse!).
Trasformare la banalità e la monotonia della vita di provincia in una realtà alternativa, utilizzando la fotografia come forma di evasione per se stesso e di rimando per i suoi soggetti, è quel che Megan Doherty ha realizzato. Nato a Derry, nel nord dell’Irlanda, da sempre si interessa all’arte e la studia durante gli anni dell’università, avvicinandosi maggiormente a quella pittorica. Il suo amore per la cinematografia però fa da padrone e lo spinge ad indagare una nuova forma artistica, quella della fotografia. Così, appesi al muro i pennelli, si cimenta nella pratica fotografica, indirizzandosi maggiormente verso l’analogico, capendo ben presto che proprio quella sarebbe stata la sua più alta forma di espressione. La sua fotografia ha le radici ben intrise nel mondo del cinema, a tal punto da ricreare spesso atmosfere filmiche tutte con un unico focus, quello di ripercorrere le esperienze dei giovani fornendo uno sguardo “velato” sulle loro vite.
I temi domanti sono quello della gioventù, le culture underground e gli stili di vita annessi, la libertà e la ricerca (affannosa) di essa (condizione tanto agognata soprattutto fra i giovanissimi), la ribellione e provocazione, il dover necessariamente mostrare al mondo di esistere, di esserci.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.