Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Mmmm ciao, mi chiamo Lucia, ho 35 anni, disegno, dipingo e vivo in una casa nel bosco. Scusate per la mia voce da cartone animato.
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Sai quando ti leggono una storia e tu ti immagini tutto, ma proprio tutto quello che senti raccontare? Ecco il mio lavoro è disegnare quelle cose lì, almeno quelle che mi immagino io.
Glisserei sui tecnicismi insomma. Riflettendoci…ecco perché poi ci sono tanti che da grandi vogliono fare gli illustratori, qualcuno deve avergli risposto così quando erano piccoli, saltando le menate del mestiere ;)
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Vuoi la risposta poetica? Molta pazienza, anni di immagini mangiate a colazione pranzo e cena, di tutti i tipi, molta sincerità e flessibilità.
Oppure la risposta tecnica?
Buoni strumenti sono necessari per fare ancora meglio quello che devi già saper fare con una semplice dotazione di base. Se sei davvero all’inizio prendi poche cose ma buone e mentre cerchi di migliorare il segno esplora pochi strumenti poi, piano piano, prova quante più cose ti è possibile. E non snobbiamo i programmi di pittura digitale, c’è molto da imparare e sono divertentissimi.
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Più che l’episodio direi un corso estivo al Kaus di Urbino di Illustrazione incisa con Battistini, era tutto perfetto: un maestro eccezionale dotato di un’umanità e una sensibilità non comune, tecnici di laboratorio che mi hanno spalancato un mondo (io sono molto artigiana) e per uno strano caso del destino una classe eterogenea che ha legato alla perfezione. Sono stati giorni di studio “matto e disperatissimo” in una location come l’ex convento di Santa Chiara di Urbino, che lascia senza fiato. Penso che la componente del lavorare insieme per me sia un valore aggiunto che inseguirò sempre, mi terrorizza e mi stimola come poche altre cose.
Per l’aneddoto spiacevole dovrei spostarmi sul discorso pittura, molto più travagliato! Crisi creative, galleristi-comepossodirloconstile-discutibili? Ma quale pittore non avrebbe aneddoti identici da raccontare? per cui concentriamoci su quello che c’è di buono. Ultimamente la mia città è stata un fermento continuo, mostre ovunque. Speriamo di continuare con progetti degni di questa partenza!
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Pochi secondi, è più divertente.
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Queste domande, scusa se te lo dico, le odio sempre…mi mettono in imbarazzo, non puoi mettere tutti e stabilire un criterio è difficile.
Farò alcuni nomi comunque
Marcella Brancaforte, Manon Gauthier, Daniela Volpari, Dice Tsutsumi, Noma Bliss, Ofra Amit, Alexis Horellou, Isabelle Arsenault, Matteo Gubellini,Valeria Petrone
tra gli emergenti bisogna stare attenti ad esempio a Bianca Bagnarelli, Alessandro Canu, Alessia Feraciti.
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Ultimamente ho illustrato vari titoli della collana Liberty, “Sharlock Holmes strikes back”, “The strange case of Dr. Jekyll and Mr Hide”, “The Picture of Dorian Gray”, “The Canterville Ghost”ecc, classici inglesi per la scolastica in collaborazione con lo studio Elastico di Milano, credo e spero che faremo altri titoli in futuro. Dopo Il Viaggio di Ulisse e Pinocchio sto finendo una nuova app con altri sviluppatori, ma è tutto top secret. Promette bene, incrociamo le dita.
Tutto questo senza abbandonare la pittura, ho iniziato una fase nuova e sono molto curiosa di vedere dove porterà.
Final bonus question: Noto una certa “teatralità” nelle opere che elabori. Un fermo immagine di circostanze, pezzi di vita, eventi che portano l’osservatore a doversi esplorare, guardarsi dentro, per entrare in pieno contatto con l’opera.
E’ una scelta stilistica?
Un modo per smuovere chi guarda?
O un mezzo meraviglioso per metterti a nudo e raccontare storie tue, di quello che ti circonda o di una realtà che lancia stimoli forti?
Non la definirei una scelta stilistica perché non è qualcosa che ho scelto a priori. Ci sono situazioni che mi sembrano eloquenti, cose che vedo, foto in cui inciampo che mi restituiscono una sensazione precisa, come se trovassero una risposta a una domanda che mi sto facendo in un dato momento. Sono domande relative a come percepisco me stessa o l’esterno, è come se fossi sensibile, in quella finestra di tempo, solo a certi temi e li vedo ovunque. Certamente è un mezzo per mettermi a nudo, un modo per capire o metabolizzare qualcosa del mio vissuto. C’è sempre una forte sensazione di presente nei miei quadri, forse è questo che percepisci come “teatralità”. Questa sensazione di presente credo spinga l’osservatore a una partecipazione emotiva un po’ più forte, sicuramente i miei quadri richiedono uno sforzo e non sempre risulto efficace. Sto ancora cercando di capire il mio processo creativo, quindi non so se sono stata abbastanza chiara.
Ringraziamo Lucia Conversi per la sua disponibilità e vi invitiamo a visitare il suo sito: https://luciaconversi.wordpress.com/
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...