La tematica dello spreco di cibo è sempre molto attuale e – come si suol dire – “calda”. Negli ultimi anni i supermercati e i gestori di piccole botteghe alimentari e di ristoranti stanno pian piano realizzando una controtendenza, ricavando ad esempio uno spazio con tutti gli alimenti a breve scadenza in sconto oppure regalando il pane rimasto ai più bisognosi ma anche dando a metà prezzo tutto quel che è rimasto nel bancone di un bar ad esempio.
Pare quindi che qualche passo in avanti lo si sta compiendo. Nonostante questo però il problema non si è ancora abbattuto ma permane; e ciò diventa anche manifesto artistico di creativi sensibili alle tematiche sociali.
Da questo assunto nasce il progetto The Meat Project a cura di Atelier Montè, lo studio di design di Isaac Monté, un designer belga che vive e lavora a Rotterdam. Dopo una prima formazione presso l’accademia d’arte in Belgio, si reca anche in Norvegia per affinare le sue doti. Il suo interesse per il design si sviluppa presso l’accademia “Willem de Kooning” di Rotterdam, in cui ha studiato design del prodotto. La filosofia che sta alla base dei suoi lavori è strettamente connessa e relazionata ad aspetti sociali, ecologici ed economici del periodo storico che si sta vivendo.
Il suo ultimo progetto rispecchia appieno questo mood e affronta la tematica dello spreco di cibo, focalizzandosi maggiormente su quello relativo alla carne. Egli ha utilizzato carne scaduta prelevata da supermarket ed in laboratorio l’ha decellularizzata; mediante questa procedura, che attualmente è quella maggiormente diffusa per la rigenerazione di tessuti, la carne perde tutta la sua componente cellulare, divenendo quasi color latte e acquisendo una consistenza gommosa. L’impatto visivo rimanda al marmo, mai si potrebbe credere che si tratti di carne! Non appena questo processo è terminato, il materiale ricavato diventa altamente modellabile e può essere asciugato, dipinto, allungato etc. In questo modo realizza opere di design come lampadari, luci da tavolo, barattoli e suppellettili da arredamento. La loro forma è ispirata da Escherichia coli, un batterio che vive nella carne e provoca il deterioramento di essa dopo un certo periodo.
(Fase di decellularizzazione della carne)
Non si limita quindi unicamente a modificare la consistenza della carne e darle una nuova vita, un nuovo utilizzo, ma ne cambia primariamente il suo significato, tentando di focalizzare l’attenzione sugli aspetti etici di questa tematica, creando consapevolezza nel fruitore delle sue opere.
In conclusione possiamo affermare che in questo caso il design viene utilizzato come mezzo per trasformare i problemi dimenticati o trascurati in possibilità e opportunità di riflessione e cambiamento.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.