Oggi faccio un salto indietro nel tempo e vi parlo, in questa pillola di inizio settimana, di un fotografo ormai 91enne che venne soprannominato “il Brassai di San Francisco” (richiamando Gyula Halász, conosciuto con lo pseudonimo di Brassai che fu un illustre fotografo ungherese di nascita ma francese di adozione).
Sto parlando di Fred Lyon, autore di splendide fotografie in bianco e nero, raffiguranti questa città dinamica, San Francisco per l’appunto, nei pieni anni ’50.
Il carattere narrativo delle sue immagini viene maggiormente supportato dall’utilizzo rigoroso del bianco e nero, il che regala un fascino e sapore maggiormente nostalgico e retrò ad una città ma soprattutto ad un periodo storico contrassegnato già di per sé da ideali, stili di vita e sentimenti lontani anni luce da quelli contemporanei.
Fred Lyon ha trascorso ben sette decenni dedicandosi completamente alla fotografia, vivendola con una verve che lo ha sempre contraddistinto nel panorama artistico; muove i primi passi in questo campo a 14 anni, quando divenne apprendista presso lo studio fotografico Gabriel Moulin, prima di iscriversi all’Art Center School di Los Angeles. La sua carriera è scandita da eventi che lo vedono in prima linea, come i vari reportage realizzati durante la seconda guerra mondiale e successivamente venduti a numerose riviste e agenzie stampa dell’epoca. Alla fine della guerra si trasferisce a New York e inizia una collaborazione con Philip Wilcoks Studios a Park Avenue, realizzando servizi fotografici di moda divenuti famosi e apprezzati per il loro tocco naturale e diretto.
Queste e molte altre sono state le esperienze professionali di Fred Lyon, correlate a numerose esibizioni artistiche in giro per il mondo. Diviene in questo modo famoso a livello internazionale proprio per la sua versatilità e per la vasta gamma di mood in cui riusciva a immedesimarsi per poi realizzarli.
Oggi vi voglio mostrare questa raccolta di scatti; osservandoli mi sono catapultata in un mondo dal profumo vintage e per qualche minuto è come se lo avessi vissuto anche io.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.