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A colpi di matita 3.0: Lorenza Natarella

A colpi di matita 3.0: Lorenza Natarella


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Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Ma no, alla radio mi presenta il presentatore. E dice: “Oggi a Radio Questa siamo in compagnia di Lorenza Natarella, illustratrice e recente fumettista abruzzese”, al che poi io mi offendo perché invece di dire “bravissima” ha detto “abruzzese” e gli dico di togliermi almeno 3-4 anni dall’età per farsi perdonare, ma lui non lo fa e dice che ho 28 anni e che vivo a Milano e lavoro a Studio Armad’illo e ha paura di me.

Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Di solito ai miei nipoti lo spiego così: chiedo loro di metterci a disegnare, tirano fuori i fogli e i pennarelli, ci facciamo una bella disegnata e appena mi chiedono “Perché li sai fare così bene i cavalli?” io rispondo “Disegno per lavoro!”. In cosa consiste non gli interessa, quindi continuiamo a disegnare che è anche meglio.

Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Non saprei, forse non esiste l’”ogni illustratore”, a me sembra di iniziare continuamente, ogni giorno. Il mio starter kit di oggi è una moka da 4 e una gran quantità di quaderni in cui scrivo di tutto e faccio bozze di layout che capisco solo io.

Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Quello del dispiacere facciamo che ve lo risparmio. Quello che ricordo con più piacere rimane ancora imbattuto: i Topipittori avevano visto i miei fumetti scemi su Facebook, e mi avevano chiesto di farne uno che raccontasse il primo anno di Studio Armad’illo; quando l’hanno pubblicato mi hanno invitata a cena e mi hanno proposto di raccontare la mia infanzia a fumetti per Gli anni in tasca graphic, che era un progetto che morivo dalla voglia di fare. Da allora mi è andato tutto sorprendentemente bene, è un bel mestiere.

Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P

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Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Guido Scarabottolo, per le colonne, e per quanto riguarda i giovani non dirò mai abbastanza Miss Goffetown.

Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
Sto lavorando ad una novella grafica che uscirà nel 2017 per BAO Publishing: è la storia di Maria Callas, una signora d’altri ma imperituri tempi, che nessuno di noi conosce quanto dovrebbe. Per merito suo sto scoprendo e sfidando i miei diversi limiti e sto ascoltando moltissima opera lirica, che mi ha spalancato molte finestre nel cervello.

Final bonus question: Mi ha colpito subito la “spigolosità” del tratto con cui disegni, perché contrapposta all’armonia e alla sinuosità che mi trasmettono le tue illustrazioni, crea un mix perfetto.
Da queste sensazioni nasce la mia curiosità: sei cofondatrice e membro di STUDIO ARMAD’ILLO, uno studio dove, nello stesso spazio nascono idee di 8 membri sicuramente molti diversi tra loro…
Tra spigolosità di qualcuno, fantasia di qualcun altro, pignoleria, genio, capacità, bravura, ironia e abbuffate varie, qual è il filo conduttore che sta alla base del vostro studio? Come nasce e si sviluppa un’ idea, frutto della collaborazione di menti e tratti differenti?
Se dovessi definire il tuo “tratto”, come lo definiresti?
Grazie! A questo contrasto non avevo mai pensato. Effettivamente cerco sempre di non disegnare soggetti angosciati o angoscianti, mi interessa di più sdrammatizzare, ma immagino non si possa controllare tutto. Il mio tratto lo definisci già benissimo tu: “spigoloso” è la parola giusta, ma non ho mai “deciso” come disegnare, mi piace soltanto che le cose siano geometriche, mi danno l’impressione di quadrare. Una volta mio padre mi ha telefonato per dirmi che era stato un po’ a guardare i miei disegni e che gli sembravano una cosa che potesse fare male. Mi sembrava abbastanza preoccupato, ma immagino non si possa controllare tutto.
Per quanto riguarda lo Studio, non siamo ancora riusciti a debellare questo mito per il quale lavoriamo tutti insieme! Siamo tutti freelance e con direzioni professionali molto diverse tra loro, l’unica idea che si possa sviluppare essendo così tanti e così eterogenei è proprio quella di uno spazio condiviso come il nostro. Lo studio è nato per iniziare insieme e condividere sogni, dubbi, paure e pranzi, ma ce lo inventiamo strada facendo. Ormai sono cinque anni che ci prendiamo cura di questa bella idea, e speriamo di farlo ancora a lungo!

Ringraziamo Lorenza Natarella e vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.lorenzanatarella.com/

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Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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