Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Venghino siore e siori, venghino a vedere lo strano animale col corpo di architetto e la testa di illustratore…
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Il mio lavoro consiste nel raccontare a tanti la stessa storia, ma cercando di fare in modo che ciascuno possa trovarci qualcosa di suo e solo suo.
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Parafrasando Virginia Woolf, direi una stanza tutta per sé, intesa come spazio mentale dove conservare ed elaborare i propri riferimenti e le proprie esperienze. Poi il massimo sarebbe avere pure uno spazio fisico dove disegnare, ché gli illustratori tendono ad una occupazione massiccia del suolo!
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Io sono arrivata tardi all’illustrazione e l’ho fatto per il piacere di aprire agli altri la “stanza” di cui ti parlavo ed il ricordo più bello è sicuramente legato al momento in cui il mio maestro mi ha detto per la prima volta che avrei potuto fare della mia passione un mestiere. Per lo stesso presupposto ricordo con dispiacere tutte le volte che mi sono imbattuta in persone che sfruttano l’entusiasmo degli aspiranti illustratori per ricavare un guadagno in termini economici o di popolarità.
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso
sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Una colonna portante è sicuramente Miroslav Sasek, che con la serie “This is…” ha raccontato le città del mondo ai bambini. Un’illustratrice da tenere d’occhio oggi per me è, senza dubbio, Alisa Yufa.
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
In questo momento ho in cantiere due progetti, in cui provo a mescolare architettura ed illustrazione: un racconto per immagini sulla Londra di tanti anni fa e un progetto site-specific in Puglia.
Final bonus question: La texture è una parte fondamentale delle tue illustrazioni così come la sottrazione e la sovrapposizione degli elementi.Nel momento in cui ho visto i tuoi lavori mi sono incuriosita sulle tecniche da te utilizzate, ti va di raccontarle anche ai nostri lettori?
Uso le texture perché le trovo suggestive, allusive; le uso per dare corpo alle mie illustrazioni.
Le realizzo rigorosamente a mano, utilizzando prevalentemente acrilici ed inchiostro di china; strumenti vari come il rullo per inchiostrare, spugne, pennelli, spatole, frammenti di mousepad (una volta inchiostrato lascia delle tracce che mi ricordano il rigato delle incisioni) e, in generale, tutto quello che mi passa per le mani e mi suggerisce un uso alternativo.
Ne produco in gran quantità e le conservo in raccoglitori “pronte all’uso”. Quando comincio un lavoro nuovo, molto spesso torno a sfogliarle e mi lascio suggestionare e, se questo non avviene, torno al tavolo di lavoro e ne creo di nuove. Ultimamente sto utilizzando anche il frottage, che è una tecnica che consente di trasferire sul foglio di carta la consistenza delle superfici.
Molto spesso realizzo dei collage, a mano o in digitale, nei quali combino le mie texture ritagliate, fotografie ed incisioni d’epoca con elementi disegnati a penna, inchiostro dato a pennello o matita.
Per quanto riguarda la sovrapposizione di elementi, quando lavoro a mano utilizzo fogli di acetato o carta da lucido, che mi consentono di mantenere una certa trasparenza e di combinare piani differenti.
Al momento sto mettendo in pratica una tecnica, venuta fuori facendo un po’ di esperimenti, che prevede l’utilizzo del nastro adesivo per strappare letteralmente parti di immagini che poi ricompongo e combino col il resto della composizione.
Ringraziamo Francesca Menchella per la disponibilità e vi invitiamo a visitare il suo sito: https://www.behance.net/francescamenchella
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...