Passi così tanto tempo a cercare artisti, prodotti ed eventi di cui scrivere (ai limiti di una malattia che ti spinge a cercare per ore -e ore e ore e ore- evitando di trovare cose troppo chiacchierate) che poi quando ce l’hai sotto il naso finisci per non vederle (o dimenticartene).
È il caso di Tregenda, nome che “incollo da wikipedia – “secondo la tradizione nordica, indica una riunione notturna di una moltitudine di diavoli, di anime e spiriti dannati e di streghe, organizzata per finalità malefiche“, ed è il “prescelto” dalla nostra Giuliana per la sua personale a Roma presso il B-Folk.
Una mostra fotografica tra ossa, vetri, atmosfere esoteriche e opere in bianco e nero che affondano le radici nel degrado (quello che vedi certo, ma anche quello che hai dentro), e che inevitabilmente lascia la propria scia attraverso ciò che resta. Che poi al netto di filosofismi e divagazioni ultraterrene, non è altro che la proiezioni di ciò che siamo, la carne che c’è dietro alla corazza che indossiamo ogni giorno.
L’inaugurazione della mostra c’è stata giusto sabato 2 Aprile, e se lo sapete solo ora, la colpa è mia, che tra le mille (e più) cose da fare (e dire) dimentico date, impegni, appuntamenti, eventi (talvolta anche di mangiare, bere e soprattutto dormire), finendo per riempire Pocket di cose che spesso non vedono mai la luce qui su Organiconcrete.
Ma se è vero che ormai l’inaugurazione è andata, persa, svanita, dimenticata (solo da chi non c’era), è anche vero che Tregenda la trovate fino al 16 Aprile al B-Folk, in Via dei Faggi 129 A1.
Poi non dite che dimentico di dirvi tutto.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.