Avete presente tutte quelle emozioni, sguardi, brividi etc. che suscita l’amore? Le classiche farfalle nello stomaco, palpitazioni, occhi che brillano e sorrisi che difficilmente vanno via?
Ecco, oggi vi racconto di una fotografa che del raccontare l’amore ne ha fatto una passione: Maud Chalard; giovane fotografa francese nonché compagna di Thèo Gosselin, il narratore per immagini d’eccellenza.
La componente narrativa che utilizzano li lega come fosse un filo rosso che si intreccia, pur mantenendo una propria identità. Si influenzano in maniera positiva, traendo energia l’uno dall’altro, come tutti gli innamorati d’altronde.
Quando ho deciso di scrivere di lei mi sono chiesta: “Claudia cosa provi quando guardi le sue fotografie?”; la risposta è stata semplice: serenità, leggerezza, meraviglia.
Quel che la differenzia da Thèo è il suo focalizzarsi principalmente sull’amore, sulla vita di coppia, sulle emozioni provenienti da questi rapporti. Così l’intimità degli amanti viene immortalata con delicatezza e sensibilità; istantanee di amori complici, liberi, capaci di far sorridere anche il cuore più duro. Amori che tengono ben lontani ogni tipo di pregiudizio, non badando a colore di pelle, a sesso oppure età. Guardandole si possono percepire le ore trascorse insieme dagli innamorati, l’intreccio delle mani, il profumo dei corpi dopo aver fatto l’amore, gli sguardi di chi si perde nell’altro senza troppe difficoltà o i sorrisi che solo chi ama ed è amato sa fare.
Maud ha fatto una selezione dei suoi soggetti basata sulle loro storie e su quello che davvero traspariva da quei racconti e a lei arrivava; dopo aver scritto vari post sui social in cui chiedeva alle coppie di farsi avanti per poter essere fotografate, le incontrava e in seguito ad una lunga chiacchierata capiva se racchiudevano quel che lei desiderava raccontare. Così la sua casella mail man mano si è riempita di richieste, complice anche la pubblicazione dei suoi lavori che ha dato la possibilità di far conoscere la sua fotografia, l’anima che dietro ad ogni scatto si cela.
Le parole chiave delle sue fotografie? Spensieratezza, leggerezza e “eterna adolescenza”.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.