READING

Hogewey: una struttura in grado di regalare una nu...

Hogewey: una struttura in grado di regalare una nuova vita ai malati di Alzheimer


480730_557819207570161_1541641272_n

Cosa vuol dire preservare la memoria? Pensiamo all’alba della storia umana, quando ogni forma di conoscenza (primitiva o meno) era tramandata per via orale. Attraverso l’esercizio costante della memoria si avevano maggiori possibilità di sopravvivenza giorno per giorno, a pensarci bene. Evitare il cibo non commestibile, gli animali pericolosi e (con il passare del tempo) mantenere un codice di condotta che ha permesso la creazione di una società civile. Chi non ricorda il passato sarà condannato a ripetere gli stessi errori, siamo tutti figli della nostra storia e attraverso le interazioni sociali, ne creiamo una globale che sarà la base delle generazioni future.

Eppure per alcuni individui, questi pilastri della vita non esistono. I ricordi si offuscano, si confondono i nomi, i visi e gli spazi. Immaginate di tornare a casa un giorno, addormentarvi e, al vostro risveglio, non riconoscere quello spazio come familiare. La mancata perpetuazione della memoria danneggia direttamente colui che è costretto a farne a meno, generando allo stesso tempo effetti concentrici su parenti e amici di questi individui.

Ho la fortuna di non avere casi di Morbo di Alzheimer in famiglia, non conosco da vicino questa malattia, dunque non posso conoscere fino in fondo di cosa sto parlando. Però ho anche la fortuna di essere un individuo molto curioso, che ama far domande a chi è in grado di dare risposte a quesiti che personalmente reputo importanti.

ni_20110714175918_z

Come si convive con una malattia che rimuove costantemente parti di sé dalla propria testa? Come si fa a condurre una vita “normale” se i ricordi indelebili della nostra esistenza sono sempre minori?

In Olanda qualcuno ha pensato ad una risposta decisamente non convenzionale al progressivo avanzamento della malattia. L’aspetto principale da trattare, secondo i medici di Hogewey è la solitudine, non relegare ad una realtà che diventa sempre più stringenti gli ammalati. Per contrastare questo isolamento, il progetto Vivium ha creato un complesso di 23 unità abitative a Weesp, in Olanda, destinate a malati di Alzheimer. Gli ospiti del villaggio (privato, con un canone di 6000$ al mese) possono essere monitorati h24 da personale medico qualificato, che si prenderà cura di loro in un modo decisamente particolare: lasciando che gli abitanti conducano un esistenza normale: facendo spesa, pranzando fuori, compiendo quei piccoli gesti di cui sarebbero privati in altre circostanze.

Il personale medico è “camuffato” da personale di questi esercizi commerciali, recitando volta per volta ruoli diversi per restare sempre vicino a questi malati. Dando a queste persone l’illusione di portare avanti un’esistenza dove la consapevolezza della malattia possa (si spera) svanire nella reiterazione dei gesti quotidiani.

Funziona? A quanto pare si, i 152 pazienti sembrano trarre giovamento da questo contesto controllato, e i parenti stessi dei malati sono felici del trattamento riservato ai loro congiunti.

HOGEWEY-Supermarket

12513844_178006512559925_6793338779133170925_o

1915343_178006585893251_6851808289878020762_n

600667_557819190903496_487800989_n

579674_557819297570152_969721030_n

563771_557819140903501_178768578_n

557983_557819310903484_248738927_n

538248_557819200903495_1625411619_n

522154_557819157570166_1294732685_n

 

479735_557819094236839_1490360534_n

382250_557819074236841_1753040258_n

154820_557819407570141_1392593814_n

28924_557819274236821_1264512510_n

12974_557819447570137_1180175833_n


Mirko Tommasino

Mi chiamo Mirko Tommasino, ho 27 anni e da grande vorrei diventare una persona interessante. Mentre cerco il mio posto nel mondo: leggo, scrivo, osservo, fotografo, suono e progetto cose, non per forza in quest’ordine e non per forza separatamente

Commenti

commenti