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A colpi di matita 3.0: Alessandra Santelli

A colpi di matita 3.0: Alessandra Santelli


bye

Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Ciao! Mi chiamo Alessandra e sono un’illustratrice.
Mi rilasso disegnando le tegole dei tetti delle case e le venature del legno ad acquerello con un pennellino minuscolo.

Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Quando lavoro devo leggere delle storie bellissime e posso persino decidere che faccia devono avere i personaggi.
E’ divertentissimo: se un personaggio mi sta antipatico posso farlo diventare proprio brutto.

Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Una valanga di fogli per buttare giù tutte le prime idee bruttissime che ti vengono in mente, uno sketchbook, una matita, una penna nera a gel e un sacco di ansia da foglio bianco.

Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
L’episodio più piacevole che ricordo legato all’illustrazione è stato il brivido che ho provato quando, mentre frequentavo il primo anno della Scuola Internazionale di Comics, ho realizzato che questo è VERAMENTE il lavoro che avrei sempre voluto fare e che stavo facendo tutto il possibile per andare nella direzione giusta. Un altro episodio molto importante è stato quando io e la mia amica/collega Giulia abbiamo iniziato a progettare l’apertura di quello che adesso è il nostro studio, perché anche in questo caso mi è sembrato di fare un altro passo verso la concretizzazione di tutto.
Un episodio spiacevole, che in realtà più che spiacevole è stato estremamente utile, è stato rendermi conto, grazie ad alcuni docenti, che all’inizio del mio percorso ero estremamente vincolata da molte regole, così il mio disegno risultava rigido e scolastico.
Ho fatto una super terapia d’urto di due anni, sempre grazie a loro, e adesso per fortuna mi sento molto più libera.

Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P

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Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Di colonne dell’illustrazione ne ho così tante che non finirei più di scrivere, quindi mi limiterò a parlare di chi in questo momento mi ispira: Carson Ellis e Laurent Moreau in particolar modo, ma adoro incondizionatamente anche Quentin Blake.
Per quanto riguarda gli emergenti, a me piacciono da morire i disegni di Alice Caldarella e Lorenzo Sangiò.

Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
In questo momento sto facendo la stakanovista per finire di preparare il mio portfolio per la Bologna children’s book fair e sto lavorando ad un progetto che riguarda un bambino che vive in un mondo in cui tutto è troppo grande per lui, così decide di andarsene per cercare un luogo un po’ più adatto alle sue misure.
Vedremo se lo troverà…!
Non lo so ancora nemmeno io.

Final bonus question: La prima cosa che ho pensato guardando alcune delle tue illustrazioni è stato creare una sezione e darle un titolo:”QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO”, (titolo rubatissimo alla rossa Fiorella ;P).
Io ho guardato le donne che rappresenti e sembrano, nel loro fermo immagine, catturare pensieri, curiosità, entusiasmo, ironia e tutto questo con gli occhi, con i gesti, nelle pose che assumono.
Cosa dicono le donne che disegni?
Le donne che rappresento sono timide come me.
Non vogliono essere esplicite, di solito non sorridono, sono figure un po’ strane, come quelle persone che devi studiare per un po’ di tempo per capire.
A volte non hanno nemmeno il volto, lo taglio con l’inquadratura.
Non si lasciano subito afferrare, spesso sono alla ricerca di qualcosa, guardano oltre l’orizzonte, cercano nuovi posti, si sentono un po’ diverse.
Direi che quasi tutte sono alla ricerca di se stesse!

 

Ringraziamo Alessandra Santelli per la sua disponibilità e vi invitiamo a visitare il suo sito: https://www.behance.net/Alessandra_Santelli

tavola 1

Tav.5

searching

queen

libro

goodnight tea

Cat

telescope

 


Marta Latini

Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...

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