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Boudoir Disability: la sensualità di un corpo dive...

Boudoir Disability: la sensualità di un corpo diverso


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Lo ammetto, ho preso gusto a parlare di tematiche forti, di tabù tuttora fin troppo presenti.

Quando vengo a conoscenza di un progetto fotografico che ha come protagonista una coraggiosa e bellissima donna diversamente abile, come faccio a non raccontarvelo?

L’utilizzo da parte mia del termine coraggiosa non è casuale, non lo è per nulla; Valentina Tomirotti, protagonista del progetto fotografico a cura dell’artista milanese Micaela Zuliani, da 33 anni convive con la displasia diastrofica, una patologia genetica che, per un difetto dell’accrescimento delle cartilagini, fa sì che, tra le altre cose, i suoi arti siano molto corti e che lei non possa camminare. La apostrofo come coraggiosa perché di certo ha da sempre avuto gli occhi puntati addosso, occhi pieni di curiosità, sorrisini di scherno da parte di chi la sensibilità non sa dove sta di casa, espressioni a tratti inorridite e pietose. Ma Valentina non si è mai fatta condizionare veramente da tutto questo e un sorriso è stato da sempre la sua migliore risposta.

Un giorno decide di partecipare al progetto della suddetta fotografa Micaela Zuliani, “PORTRAIT DE FEMME”, «servizio fotografico rivolto alle donne, con l’obiettivo di riscoprire attraverso la fotografia, la bellezza, la sensualità e la seduzione, migliorando l’autostima e la consapevolezza di sé stesse». Da questo incontro nasce una collaborazione inaspettata, che va oltre le “semplici” fotografie per sé stessa, divenendo un progetto che richiama l’attenzione nazionale.

Ed ecco così “Boudoir Disabilty”, una serie di immagini che vedono Valentina esaltare la propria femminilità, nonostante la malattia; sensualissima lingerie, sorrisi smaglianti e gioiosi, lo sguardo fiero di una donna che rompe le convenzioni sociali mettendoci non solo la faccia, ma anche un intero corpo.

Apprezzo molto il lavoro di Micaela, fotografa che da sempre ha mostrato una grande sensibilità e predisposizione all’utilizzo della fotografia come strumento di conoscenza e di rottura di tabù. Si tratta di una donna che grazie alla fotografia ha superato numerosi momenti difficili della propria vita, riponendo in essa tutte le speranze per la risalita verso un equilibrio. Il medesimo apprezzamento va a Valentina e a chi come lei combatte la stupidità umana con un sorriso, vivendo la propria disabilità come un valore aggiunto e mettendo a disposizione di tutti la propria forza e il proprio coraggio per andare oltre il muro della superficialità.

Adesso è tempo di far parlare le fotografie: enjoy!

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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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