In mezzo all’incontrastato vociare sulle riviste indipendenti (che avanza famelicamente cancellando pixel e bit), c’è un microcosmo di argomenti intorno ai quali girano le riviste stesse.
E sebbene i dati e le statistiche confermino il fallimento degli ebook, con conseguente romantico ritorno alla carta, imboccare la strada giusta, in termini imprenditoriali non è facile. C’è da scavare (e tanto) nei meandri delle sottoculture, cercando di posizionare l’asticella del proprio target tra il mainstream e l’underground, e stando ben attenti a non occupare segmenti di settori già saturi.
Di questo (e di molto altro) si è parlato a Mgzn, evento svoltosi qualche giorno fa a Milano, in collaborazione con la Naba, che ha visto protagonisti alcuni dei magazine di successo del panorama nazionale e internazionale come Rivista Studio, Alla Carta, Pulp e Eye Magazine (solo per citarne alcuni).
È stata in questa occasione che ho conosciuto Sirene, un trimestrale cartaceo nato nel 2015 dalle menti di Alberto Coretti e Floriana Cavallo e finanziato grazie (come sempre più spesso accade) a una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
Un magazine che abbraccia il mare e i suoi naviganti, tra surfisti, avventurieri, lupi di mare, velisti, turisti per caso, turisti per sempre, capitani coraggiosi, Robinson Crusoe moderni ed eterni Corto Maltese, accomunati dall’implacabile ricerca del senso di libertà. Il tutto, con un occhio di riguardo (senza voler fare i bacchettoni, ma con l’unico vero scopo di sensibilizzare) per quelle tematiche climatiche-sociali che di fatto, stanno distruggendo interi ecosistemi.
Stampato in 3000 copie su carta Shiro Alga, un derivato del mare anch’essa, visto che è composta da alghe riciclate (in origine quelle infestanti presenti nella laguna di venezia), Sirene è arrivato alla seconda uscita, disponibile in doppia lingua e acquistabile direttamente online da tutti quelli che hanno deciso di sposare il mare, fregandosene di yatch ultracostosi e ville estive sulla riviera.
Perchè Sirene, è un magazine da sfogliare con la mente e leggere col cuore, lasciandosi trasportare ai Caraibi, o in una libreria sull’isola di Santorini, con le vele spiegate, gli occhi chiusi, e le orecchie tese ad ascoltare: la voce delle sirene, le grida dei gabbiani, la calma piatta del mare, il rumore burrascoso delle onde e le migliaia di storie.
Ecco si, storie. Da vivere e raccontare.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
