La raffigurazione del corpo umano è da sempre stata oggetto di attenzioni da parte del mondo artistico.
Ormai risulta chiaro anche voi lettori che esso, il sinuosissimo e affascinante corpo umano, ha colpito (e affondato) anche me; ed io rispondo a questo amore regalandovi delle chicche fotografiche.
Oggi ho deciso di presentarvi Anna Bresoli, fotografa spagnola della cui vita si sa ben poco, se non che dal 2005 le sue esposizioni personali e collettive si sono moltiplicate sempre più, richiamando l’attenzione del pubblico, così come le pubblicazioni su testate online e cartacee (ha anche lavorato con la bellissima Gwyneth Paltrow realizzando un reportage).
La sua ricerca fotografica vede il focus, come suddetto, sulla nudità corporea. La sua particolarità consiste nel mettere in relazione la persona con la sua fisicità e porla in uno spazio urbano spesso insolito. Quasi come porre una sfida, una provocazione. Così vediamo donne e uomini nudi distesi per terra all’interno di un parcheggio sotterraneo, oppure lungo la strada davanti ad un cartello pubblicitario, sul tetto di un palazzo, nel parco rannicchiati affianco ad una panchina, e così via.
Cosa si cela dietro a questa scelta fotografica lo sa unicamente l’artista (magari un giorno la intervisteremo per chiederle il perché delle sue pose) ma quel che arriva a me è la volontà di innescare una “protesta per immagini”, un desiderio di privare dal tabù della nudità il corpo umano e tentar di farlo vivere e soprattutto vedere, considerare, come qualcosa di normale, qualunque esso sia.
Tatuato, adornato da peercing, privo di qualsiasi forma estetica simile, magro, pienotto, robusto, non importa; è nostro.
Amo il suo rappresentarlo in luoghi pubblici, di quotidiana frequentazione; apprezzo la leggerezza della nudità “posata” in questi contesti con estrema eleganza, priva di ogni forma di volgarità.
Immagini energiche, fotografie che spezzano i tabù.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.