Ricordo che quando anche io ebbi per la prima volta le mestruazioni, insieme a cosa fossero e a come comportarsi mensilmente, mi fu detto che è bene non nominarle esplicitamente in contesti pubblici (non che io abbia mai voluto farne un comizio eh). Ricordo altresì che con le amiche si usavano tante metafore per indicare l’arrivo mensile del ciclo mestruale, metafore come “sono arrivati gli ospiti mensili”, “uno di quei problemi femminili” e così via. Per non parlare delle gote rosse e dell’espressione che è un mix fra schifato e imbarazzato di un uomo con cui si parla di esse.
Ma perché? Siamo tutti concordi che non è lo spettacolo più bello del mondo o l’argomento top di una cena o chiacchiere fra amici, ma davvero è ancora un tabù coasì forte? Davvero dobbiamo entrare in paranoia quando dobbiamo dire che oggi saltiamo l’allenamento perché abbiamo un dolore insopportabile al basso ventre a causa del ciclo oppure che preferiamo rimandare l’aperitivo perché il mal di schiena (spesso conseguenza del ciclo) non ci lascia tranquille? Io direi di no, direi che è arrivato il momento di rompere questo tabù.
Una giovane fotografa italiana, Anna Volpi, ha scelto di farlo con il suo mezzo espressivo per eccellenza: la fotografia. L’artista mantovana ha creato una serie dal titolo “Flower”; ha realizzato delle immagini forti, molto forti e di certo impatto visivo. Sconcertata da come in determinati Paesi le donne durante il ciclo mestruale debbano allontanarsi da casa, ma anche del liquido blu spesso utilizzato dai pubblicitari di marchi di assorbenti, e dal disgusto generale che questo argomento spesso comporta, ha realizzato questo fotografie rendendosi protagonista, fotografandosi durante il suo “periodo rosso”.
Il risultato? Scatti forti, coraggiosi, belli e liberi; scatti che sicuramente faranno storcere il naso a molti e magari faranno cadere qualche piccolo pezzo di muro di questo enorme tabù.
Chiudo questa pillola del martedì citando la fotografa stessa: “Ho fotografato la mia mestruazione perché è bella e non credo che dovrebbe essere nascosta”.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.