Sei al microfono di una radio e devi trovare lo sketch giusto per presentarti…3….2….1…..ON AIR
Aloha, sono Vittoria alias VicMac, disegno avventure esotiche e fughe eccezionali! (Sento già che mi state psicanalizzando).
Immagina di trovarti davanti ad un bambino e di dovergli spiegare in cosa consiste il tuo lavoro.
Il mio mestiere consiste nel raccontare storie attraverso le immagini, ci metto dentro la mia personalità e la mia visione del mondo.
È un lavoro che ti insegna ad amare i difetti e gli errori.
Lo starter kit di ogni illustratore comprende:
Matita+foglio e una grandissima voglia di lasciarsi affascinare da tutto.
Qual è l’episodio legato all’illustrazione che ricordi con più piacere? E con più dispiacere? Ti va di raccontarceli?
Mmmm non ho ricordi solo positivi o solo negativi, diciamo che sono agrodolci. Potrei parlare di quella volta in cui un mio professore mi stava aiutando a fare tutto il lungo e strano processo per stampare un’incisione, che riguarda acidi e inchiostri puzzolenti e stavamo parlando amabilmente, fino a quando, pietrificata, noto che allo step finale, mentre cianciava sputacchiava anche un po’. Una volta stampata l’illustrazione lui si rende conto di visibili macchioline e non riesce a capire come e perché, gli dico che erano i suoi sputazzi e ci siamo messi a ridere perché ci stavano bene e ho consegnato il compito così. O di quella volta in cui dovevamo concepire, illustrare, stampare e rilegare un libro in pop-up, avevo accumulato molto ritardo per via di altre materie e vacanze con febbre e mi restavano 3 giorni per fare TUTTO dall’INIZIO. Il primo giorno l’ho passato leggendo “come mollare tutto e aprire un bar sulla spiaggia alle Galapagos”, ma poi sono riuscita a farlo pure neanche tanto male e a consegnarlo con mezz’ora d’anticipo (dolcissimo anticipo nel mare di lacrime versate). -poi ho dormito per una settimana-
Ti va di giocare con me? Ti spiego subito come funziona: prenderò un foglio totalmente bianco e farò tre segni a caso sopra, lo scopo del gioco è quello di, partendo da quei tre segni, dare vita ad un disegno di senso compiuto.
Per fare il disegno non avrai a disposizione mezza giornata, ma solo pochi secondi…anzi, visto che sono buona, facciamo un paio di minuti :P
Persone da tener d’occhio: una colonna dell’illustrazione e un emergente da “esplorare”
Sono innamorata degli illustratori degli anni ’50 e ’60, tra questi cito Alice e Martin Provensen e Aurelius Battaglia. Sennó come emergenti Nicola Bernardelli, Lilas Cognet, Rozenn Grosjean, Maud Bihan, Anais Marmonier…
Sbirciamo nel tuo futuro “prossimo”: a cosa stai lavorando in questo momento? C’è qualche progetto che hai voglia di condividere con noi?
In questo momento sto lavorando al mio diploma (che avverrà precisamente tra 4 mesi). Dobbiamo preparare sui 3 progetti completi (libri, fumetti, serie di illustrazioni o altri supporti…), maaaaa per adesso vorrei tenerli segreti!
Posso giusto svelare che ci saranno: campeggi inquietanti, cavalieri scemi e fitte foreste sub-tropicali.
Mentre in free sto lavorando ad un libretto per lo spettacolo “Le convenienze e inconvenienze teatrali” di Gaetano Donizetti che avrà luogo all’Opera di Lione.
Final bonus question: Per me che sono golosa di caramelle e ghiotta di immagini, visitare il tuo sito è stato come entrare nella Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka…Le tue illustrazioni abbracciano stili e argomenti così diversi, che non si può non rispecchiarsi in almeno uno di essi (satira, fumetto, realtà, finzione)
Come convive in te questa varietà nel modo di esprimerti ? Il fatto di aver vissuto in posti diversi dal luogo natale, come e quanto ha influito sulla tua arte? E il fatto di sperimentare e studiare ancora?
Hey grazie! Allora, partendo dall’ultima domanda sono convinta che un artista non smette mai di sperimentare e di studiare proprio perché il suo non è un mestiere di ripetizione, ci si adatta alle richieste e anche alle proprie voglie del momento.
Nel mio caso alcune illustrazioni del sito sono esercizi dati a scuola, per questo sono così diverse, ma dopo il diploma vedrete, mi impegneró a conservare questa varietà.
Il fatto di vivere di qua e di là ti cambia per certo, come ti cambia il morale sentire una certa canzone, tutto influisce.
Per quanto mi riguarda quando sto in Italia i miei amici mi dicono che ho uno stile francese e quando sto in Francia mi dicono che ho uno stile italiano, devo proprio essere un fritto-misto dei miei viaggi !
Ringraziamo Vittoria Macioci e vi invitiamo a visitare il suo blog: http://www.vittoriamacioci.blogspot.it/
Marta Latini
Mi chiamo mARTa e nel mio nome è racchiusa una parte del mio mondo...amo la danza, il design, l'architettura, la pittura, il didò e adoro le bambole di pezza; ma non sono nè una ballerina, nè un ingegnere, nè un architetto, nè una pittrice, nè tantomeno una scultrice...