Ciao Elena, la prima cosa che ti chiedo è di parlare di te attraverso due scatti: fotografa ciò che hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.
In questo momento mi trovo nel laboratorio in cui lavoro e sto svolgendo il mio dottorato in Scienze Farmaceutiche (sono laureata in Farmacia) e nelle tasche del camice trovi il resto in spicci della macchinetta del caffè, un pacchetto di fazzolettini, il panno per pulire gli occhiali e il cellulare che però ho usato per fare queste foto. Teoricamente è il posto in cui vorrei essere perchè la ricerca scientifica mi appassiona e mi diverte anche se in realtà in questo esatto momento vorrei stare a letto, ho molto sonno e forse un filo di febbre.
Se fossi in un bar, seduta a bere il tuo caffè, e fossi un personaggio famoso, cosa vorresti ascoltare su di te, mentre sei lì in disparte senza essere vista?
Se fossi famosa vorrei con ovvio egocentrismo che la gente adorasse ciecamente le mie fotografie e me, dunque vorrei sentire solo lodi e commenti positivi. Assurdo. In realtà mi basterebbe essere intelligentemente apprezzata e/o criticata.
Cos’è per te la femminilità? Puoi descriverla?
La femminilità per me è una donna donna che ti sa affascinare con il corpo, con la testa e ti finisce con il cibo.
Cos’è il sesso per te, la nudità, l’imbarazzo?
Chiaramente sesso, nudità e imbarazzo possono essere tre elementi più o meno collegati e la mia visione di essi nelle fotografie di nudo è molto lucida, oggettiva e sopratutto analitica. Piuttosto è interessante e bello vedere come dopo due o tre scatti la maggior parte delle persone che fotografo, specialmente quelle che non hanno mai posato così, si lasciano andare senza più quel naturale imbarazzo tra sconosciuti e la nudità è qualcosa che consegue tranquillamente (e non necessariamente) senza che io lo debba chiedere. Questa fiducia riposta in me è per me sempre motivo di meraviglia e grande soddisfazione personale. E poi ci facciamo un sacco di risate.
A questo punto ho capito che più faccio domande sceme e più mi diverto, ora ti prego di assecondare la mia richiesta, che è questa: se tu fossi uomo, come sarebbe la tua donna ideale? E invece, da donna, cosa sceglieresti di una donna?
Posto che io non ho un ideale di donna, in ambo i sessi ne sceglierei una bella (bella per me, non in senso assoluto), colta, gentile, solare, che gli piaccia cucinare o perlomeno mangiare e che, sopratutto, abbia la pazienza sconfinata di sopportarmi. Lo sa bene il mio compagno.
Invece cos’è per te la fotografia, come vivi le tue sessioni fotografiche, cosa ti spinge a dedicarti alle foto di nudo, cosa cerchi di immortalare realmente, che pensiero c’è dietro?
Non mi stancherò mai di dire che la fotografia è il mio passatempo (questo è il primo pensiero che c’è dietro), la mia passione e inevitabilmente ossessione che ho da anni. Io in realtà nasco come ritrattista, anzi per dire il vero come “autoritrattista” e agli inizi di questo mio percorso fotografico ero principalmente interessata ai visi e alla loro espressività e il nudo era qualcosa che non faceva parte, o molto poco, delle fotografie di quel periodo. Continuando nel tempo a piastricciare prima con photoshop, poi con pellicole e chimici per lo sviluppo sono arrivata ad interessarmi anche alla fotografia di nudo che ad oggi occupa una buona percentuale delle mie fotografie. Mi piace associare questo swich a dei discorsi che ho fatto con un mio amico sulle differenze fra la fotografia di nudo dal punto di vista maschile, solitamente più “cruda”, e quella femminile più “sentimentale” (ovviamente senza generalizzare). Ne è nata questa specie di esperimento/sfida in cui cerco di mettere lo spirito e l’estetica del primo pur essendo io una donna con una sensibilità femminile. Non penso di essermi inventata qualcosa di sensazionale, semplicemente mi è venuto così e mi piace (per il momento) fare così.
Che cosa fai invece quando non fotografi? Come passi il tuo tempo libero?
Niente di particolare. Ascolto tanta musica, leggo molti libri, dormo , mangio e bevo. Sembrano cose banali ma per me sono tutte ugualmente importanti.
Se dovessi partire per un viaggio oggi, cosa porteresti nel tuo zaino e cosa lasceresti a casa?
Sicuramente una compattina e qualche rullino, un libro, il cellulare e relativo caricabatterie (il caricabatterie! Questo oggetto fondamentale!) e un’altra valigia perchè rientro nella categoria delle “femmine che quando partono si portano appresso mille cose inutili” e uno zaino non mi basterebbe.
Un sogno ricorrente, uno irrealizzabile e uno espresso. Raccontaceli.
Secondo me i sogni irrealizzabili non esistono se hai possibilità e sopratutto volontà (ma anche botte di fortuna) di realizzarli. Comunque a me piacerebbe vincere il premio Nobel per la scienza.
Ho chiesto per un anno, a tutti I fotografi, quali fossero I loro progetti futuri, ho deciso di cambiare e chiederti, cosa vuoi fare oggi e cosa farai veramente?
Ma come hai deciso di cambiare!? Questa era un’ottima domanda per dirti che fra poco uscirà TETTE (chiaro no?) il mio primo libro fotografico edito da punto / metallico e distribuita da Aalphabet! Eh!
Siparietto promozionale a parte, vorrei continuare nella ricerca scientifica e si, mi piacerebbe anche fare la fotografa a tempo pieno. Probabilmente farò la farmacista.
Intervista conclusa, prima però, consigliami un film, un libro, un disco e un fotografo.
Ecce Bombo come film perché mi rappresenta molto e sono un intellettualoide del cavolo, Confessioni di una maschera di Yukio Michima che è un libro molto bello e molto giapponese, di dischi ne ho a centinaia quindi ti dico quello che ho riascoltato ultimamente ossia Mellon Collie and the infinite sadness degli Smashing Pumpkins e di fotografi te ne consiglio due ossia Aizawa Yoshikazu e Sim Ouch.
Ringrazio Elena Atzori per la sua disponibilità, qui il link al suo sito: http://rnapolimerasi.tumblr.com/
Giuliana Massaro
Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.