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William Farges: sfidare la percezione del corpo umano.


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Può un corpo nudo non destare curiosità? No. Può un corpo nudo femminile non attrarre l’interesse dell’essere umano? Assolutamente no. Perché? Come fanno delle curve, le linee della pelle, le sue sfumature a non suscitare curiosità nell’animo umano a tal punto da volerlo indagare sia scientificamente che artisticamente?

Il corpo umano è da sempre fonte di attrazione, è quel qualcosa che affascina e che ti stimola mentalmente a tal punto da farlo divenire il focus di lavori creativi.  Nell’epoca della sua riproducibilità tecnica l’arte ha riservato al nudo un ruolo fondamentale, una sorta di nuovo paesaggio enigmatico e attraente da reinventare attraverso l’ausilio della macchina fotografica. Plasmare il corpo umano fino a renderlo irriconoscibile, facendogli assumere forme e posizioni inusuali, discontinue e inverse.

William Farges, giovane fotografo francese appassionato cultore del mezzo fotografico, ha fatto del nudo la propria firma, a tal punto da riuscire a creare una direzione creativa nella quale la rappresentazione del nudo umano, segna il limite e lo sconfina. Dopo aver approfondito gli studi sulla tecnica di ripresa e stampa presso l’École de Photographie et Game Design di Tolosa, Farges si specializza in arte contemporanea a Mirail e sulle orme di predecessori importanti come John Colpans e Klaus Kampert, esplora la ricognizione fotografica sul concetto di nudo artistico. Raggiunge risultati sorprendenti nelle serie fotografiche in cui ci presenta il corpo umano attraverso angolazioni e parti anatomiche asimmetriche che mette a confronto e poi unisce fianco a fianco, dando vita a dittici surreali in cui ogni elemento apparentemente dissimile si incorpora nell’altro realizzando una forma nuova, una “chimera”.

Ogni fotografia è legata e separata al tempo stesso da una linea bianca, la white line che dà il nome alla serie fotografica. Vincitore del premio Canson Scuola D’Arte nel 2014, Farges ha esposto le sue opere al Festival Europeo della Fotografia del Nudo, diventando l’artefice di una nuova prospettiva del corpo umano, un punto di vista alternativo o meglio il “prodotto di un’inversione”.

È interessante notare come il nudo umano definisca l’indicazione delle tendenze morali ed estetiche di un’epoca, praticamente da sempre.

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Claudia Tornatore

Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.

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