READING

Just Mothers: storia di due ragazze madri nella pe...

Just Mothers: storia di due ragazze madri nella periferia di Buenos Aires


sp1

Per me la fotografia è un modo di raccontare la vita di qualcuno attraverso un punto di vista molto soggettivo ed emozionale. Non sono interessata alle grandi tematiche ma alle piccole storie di persone che nessuno vorrebbe ascoltare. Verso queste persone che mi lasciano essere parte della loro vita, in un momento che può essere miserabile, difficile o euforico, sento di avere la mia responsabilità.

Sono queste le parole che concludono la lunga biografia di Sarah Pabst, una fotografa tedesca nata nel 1984 e che dal 2013 vive a Buenos Aires, dopo un percorso di studi e progetti interessanti portati avanti tra la Germania e il continente sudamericano, molti dei quali sono finiti su molte riviste come ViceLenscultureLe Monde Diplomatique, Profifoto, Burndiary, Zeit Online, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Revista Pecado, Brigitte Young Miss, Deutsche Welle e Max Planck Journal.
In questa pillola di metà settimana vi mostro qualche immagine del progetto Just Mothers, si tratta di un vero reportage fotografico su due amiche ventenni, Dai e Stefy, le quali vivono a Monte Chingolo, nella periferia di Buenos Aires e oltre all’amicizia a legarle è la loro condizione di ragazze madre, come verrebbero definite in Italia, nonché le loro difficoltà quotidiane nel crescere le loro bambine e il loro inserimento nella collettività.
28Le immagini in bianco e nero della fotografa tedesca ci mostrano attimi di tenerezza tra le protagoniste del suo progetto ma proprio come l’effetto chiaroscuro dei colori in cui ci appaiono in realtà nascondo la loro paura anche nell’affrontare le piccole sfide di ogni giorno, quel cercare di sopravvivere con la dolcezza e la tenerezza nonostante le avversità e la violenza sempre in agguato della periferia.

sp8

sp2

sp7

sp3

sp6

sp4

sp5


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

Commenti

commenti


RELATED POST