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Julian Callos: illustrare il mondo

Julian Callos: illustrare il mondo


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Gli adulti cercano sempre le parole giuste e meno dolorose per raccontare ai più piccoli avvenimenti negativi che li riguardano, o tematiche delicate delle quali devono però essere informati.
Se per esempio si tratta di spiegare loro che l’amato cucciolo è venuto a mancare, inventano una sorta di fiaba in cui non vi è spazio per la sofferenza, e l’animale in questione si trasforma magicamente in un angelo del paradiso, che gioca spensierato con gli altri cuccioli sopra una nuvola soffice.

Mi domando perciò se anche noi adulti, anime ormai sempre più fragili, per sopportare la crudezza e i continui avvenimenti negativi a cui il mondo ci sottopone, avremmo talvolta bisogno di venirne a conoscenza in maniera più leggera come i bambini.

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La perfetta risposta alla mia domanda sono le opere di Julian Callos, giovane illustratore filippino che vive e lavora negli Stati Uniti, che ha scelto di descrivere i sentimenti umani, ma anche di toccare tematiche contemporanee delicate come il rapporto dell’uomo con la natura, il bullismo o il cibo spazzatura, immergendo i suoi soggetti in atmosfere favolistiche e a tratti quasi fantascientifiche dai colori vivaci.

I giovani protagonisti delle sue opere, che ad esempio utilizzano un panino gocciolante di formaggio come fosse un morbido cuscino, o vengono immersi in un mare verdastro che ricorda qualcosa di tossico, sembrano volerci comunicare in maniera estremamente semplice – proprio come quando si tenta di spiegare qualcosa ad un bambino – che si tratta invece di problemi gravi e ormai all’ordine del giorno, dei quali però sembriamo non renderci nemmeno più conto.
Forse sarebbe tutto più facile, se ci abituassimo di nuovo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.

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Nadia Guidi

Nadia, nevrotica precisina full time, nel tempo libero tento di farmi largo nell'insidioso mondo della curatela. Rincorro tutto ciò che toglie il respiro e sono alla costante ricerca della meraviglia.

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