Ho conosciuto LRNZ quest’estate, per puro caso, in una serata con alcuni amici in comune. Qualche mese prima avevo letto Golem, opera che mi ha colpito decisamente tanto sia dal punto di vista visivo, sia sotto il profilo del contenuto. Anche se quella sera non abbiamo parlato molto, le parole di Lorenzo (coadiuvate dalla lettura dei suoi lavori) mi hanno aiutato a capire cosa significa per questo autore raccontare una storia.
Lorenzo Ceccotti è un autore romano che opera in ogni forma d’arte: fumetto, video, musica e tanto altro. Credo sia impossibile racchiudere in poche parole la potenza comunicativa di questa persona, per questo vi rimando ai suoi lavori per farvi un’idea. Solo nel 2015, ha portato Golem in America, ha vinto il Premio Boscarato come miglior disegnatore,ha illustrato La strana biblioteca di Murakami (Einaudi) ed sta lavorando al progetto Monolith (nella sua forma cinematografica).
Ho letto Astrogamma poco dopo la sua uscita con la casa editrice BAO. Incuriosito dal lavoro fatto con Golem, l’ho letto tutto d’un fiato. Si tratta di un’opera giovanile dell’autore, consegnata alla stampa dopo un ridisegno della prima parte delle tavole per ragioni di coerenza stilistica, che ha rispecchiato il suo cambiamento di stile dopo il lavoro fatto per The Dark Side Of The Sun (come ha dichiarato a Lo Spazio Bianco). Prima di questa vita editoriale, il fumetto venne pubblicato serialmente su Hobby Comics (rivista del collettivo SUPERAMICI). Nella sua prima stesura, il primo episodio si trattava di un fumetto comico con dialoghi in romanaccio, scritti a quattro mani con Adriano Ercolani. Dal successivo i dialoghi scritti con Sandro Caroni hanno trasformato Astrogamma in una storia con un tono decisamente più serio, dando l’attuale forma alla trama.
Il fumetto si apre con una pagina nera che ci cala silenziosamente in un sogno. Mi è capitato spesso di parlare con persone che sostengono di sognare in bianco e nero, i “colori” nelle tavole di Astrogamma sono tutti leggibili attraverso l’uso calibrato dei grigi. C’è il bianco, il nero e il grigio, che spesso lavora a gradienti, non per retini uniformi. I protagonisti sono evidenziati in grassetto rispetto al resto del mondo, disegnato con tratto leggero.
Hanno gli occhi con rughe d’espressione marcate (segno distintivo di LRNZ) e il loro abbigliamento richiama tanto la vita di strada mostrata nei fumetti giapponesi anni ’80. Questi richiami costituiscono le solide fondamenta su cui questa storia si basa, sotto tanti punti di vista.
Ci sono i centauri estratti a piene mani dalla cultura punk in cui nascono Hokuto no Ken e Akira (che con i suoi riferimenti ritorna spesso nei lavori dell’autore), c’è la ragazza all’apparenza indifesa i cui vestiti semplici creano un grande contrasto con gli individui che l’accompagnano e c’è il disadattato completamente fuori contesto. I personaggi sono ragazzi di provincia, che fanno cose tipiche dei ragazzi di provincia, che vedono Roma come oggetto del desiderio.
Si tratta di individui estremamente realistici calati in un contesto paradossale. Astrogamma è il nome di una stella marina del mare di Ostia. In un’intervista per Zero, l’autore dichiara il suo preciso intento di parlare di cose che a lui sono familiari: contesti, luoghi, situazioni. Perché per creare una storia credibile e fruibile a chiunque, è necessario restare fortemente ancorati a dei riferimenti in cui ci si può facilmente identificare.
Noi uomini siamo vittime di un imprevisto estremamente fuori dalla nostra portata, che vuole invertire l’ordine sociale con il preciso intento di annientare la nostra specie. Astrogamma ci mette faccia a faccia con uno dei nostri terrori più grandi come “razza”: l’estinzione. Perché ci affanniamo a costruire memorie del nostro passaggio sulla terra se poi verranno distrutte da qualcuno o qualcosa? Quando è realmente stabile ciò che imbastiamo qui, rispetto a tutto il resto?
Questo fumetto ci regala una lezione di umiltà forte, per come soccombiamo a questo attacco e per il modo in cui cerchiamo di reagire. Posti di fronte l’apocalisse, ognuno dei protagonisti mostra la propria reazione, rappresentando a campione la reazione della maggior parte di noi. I protagonisti mutano nel corso della storia, mostrando l’ampio ventaglio di reazioni che un uomo può avere di fronte l’inevitabile. Ci sono i forti, i deboli, i buoni e i cattivi, come in ogni storia ben riuscita.
Cosa rende Astrogamma diverso da tanti altri prodotti che trattano l’apocalisse? Un aspetto che ne racchiude tanti: è narrato e rappresentato in maniera estremamente elegante e magnetica. LRNZ lavora in molti campi della cultura visiva, è evidente dal suo modo di raccontare una storia. Non si fa problemi a citare maestri della cultura come Nihei, Otomo, Nightow e Miyazaki, perché è in grado di rielaborare con sincerità i loro insegnamenti in una forma d’arte estremamente attuale, evitando citazioni anacronistiche fuori contesto. Non è facile descrivere quest’opera a parole, davvero. Va letta, riletta, osservata e sfogliata più volte. Golem presenta diversi livelli di lettura, celati sotto simbolismi e citazioni. Astrogamma è diverso, è decisamente più immediato, con dei ritmi talmente elevati che non consente al lettore di soffermarsi eccessivamente su altri aspetti che non siano strettamente legati allo sviluppo della storia. Una volta iniziata la lettura, è una discesa ripida.
Mi sono innamorato della narrazione di questo autore perché nel suo universo l’uomo ha un posto ben definito, senza essere il centro di tutte le cose. Sia in Golem, sia in Astrogamma, c’è sempre un elemento superumano che accorre in nostro soccorso, figlio dell’uomo, che si spera abbia imparato dai suoi errori. Perché noi siamo incapaci, siamo inetti e siamo i nostri stessi carnefici quando condanniamo a morte ogni giorno la nostra parte più affine alla natura. Nella tradizione giapponese a cui LRNZ fa riferimento ci sono molti esempi di supereroi (in molte forme) che arrivano ciclicamente a salvarci quando ne abbiamo bisogno, per lasciarci sbagliare e chiedere aiuto ancora e ancora. Astrogamma è diverso perché qui l’uomo è condannato, ogni resistenza è futile. Quando il mondo troverà un nuovo equilibrio, noi non ci saremo. Ci sarà altro, forse qualcosa di simile a noi, ma completamente ridimensionato nei confronti di tutto il resto.
Magari sarà un mondo in cui opere come questa invece di essere viste come rappresentazione della nostra paura di morire, saranno favole sulla storia del mondo. Andate oltre l’azione raccontata in queste 160 pagine, lasciate che l’Astrogamma vi mostri qualcosa di diverso, qualcosa di estremamente bello.
Qui sotto, trovi un video che racconta la genesi di una tavola di Astrogramma uplodato su vimeo 4 anni fa (quanto ci vuole per realizzare un capolavoro del genere?). A seguire, alcune tavole del fumetto, in ordine sparso.
Mirko Tommasino
Mi chiamo Mirko Tommasino, ho 27 anni e da grande vorrei diventare una persona interessante. Mentre cerco il mio posto nel mondo: leggo, scrivo, osservo, fotografo, suono e progetto cose, non per forza in quest’ordine e non per forza separatamente