La fotografia non è solamente un modo di vedere il mondo, ma è anche un atto di comunicazione, un atto di coraggio!
Li Hui questo lo sa bene; fotografa di origini cinesi, sin da piccola ha sempre lottato con la difficoltà di comunicare in quanto affetta da sindrome di Asperger. Praticamente inesistenti i suoi contatti sociali, non ha mai partecipato ad attività di gruppo oppure fatto sport al collage, spesso aveva la sensazione di essere un pallone che vagava in aria. Nel 2009 arriva un regalo inaspettato, il quale le cambierà nettamente la vita, migliorandola: una macchina fotografica a pellicola. Poco dopo parte alla volta di Berlino con la nuova compagna di avventure appesa al collo e lì incontra un caro amico con cui condivide le medesime passioni. Grazie anche a questo viaggio e al confronto con chi condivide gli stessi “amori artistici”, sviluppa una preferenza per l’analogico rispetto al digitale e capisce che il mondo non è come lo aveva percepito fino a quel momento; grazie a quel nuovo aggeggio tutto le sembrava maledettamente vivo! Da completa autodidatta, lascia andare la propria immaginazione liberandosi di ogni nozionismo e facendo quel che maggiormente le piace, non tralasciando mai l’aspetto sperimentale.
Le sue immagini documentano il trascorrere di una quotidianità sognante, nostalgica e incantevole. I volti sono sempre celati o fuori fuoco, nascosti da un’ombra o da una luce velata. Come se a catturare quei corpi gracili fosse un occhio timido e pudico, che tenta di congelare attimi vulnerabili silenziosamente, senza farsi notare, prima che quel momento d’intimità possa accorgersene e fuggire via. Ma è anche la volontà dell’artista di lasciare libera la fantasia dello spettatore, per far sì che sia esso a delineare i contorni di una storia che un singolo scatto può generare. Quel che le immagini raccontano rimane sospeso, un immaginario comune di sentimenti e segreti, ricordi del passato e sogni. Li Hui non è una semplice fotografa, è una (ri)creatrice di atmosfere.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.