Durante una conversazione di lavoro (in cui l’unico “non addetto ai lavori” ero proprio io), mi è parso di aver capito, non senza un po’ di rammarico, che i cortometraggi nei festival cinematografici (con esplicito riferimento a quelli più blasonati) sono considerati un surrogato del Cinema (quello con la C maiuscola, dicono loro).
Una scoperta che a dirti la verità, oltre ad avermi intristito e infastidito, mi ha fatto riflettere sul modo in cui il cinema (come lo conosciamo oggi) si sia trasformato e sporcato, spostando radicalmente il suo focus non più sugli spettatori (la vera anima della settima arte – e anche delle altre sei -), ma sui perversi meccanismi che girano intorno a sponsor, finanziamenti pubblici, film di “interesse culturale” (che poi di culturale non hanno neanche il nome) e marchette semi-nascoste.
Dopo aver visto passare molti corti (e videoclip, chè in fondo raccontano storie pure loro), mi sono convinto ulteriormente del fatto che sia più difficile condensare una bella storia in dieci minuti, che in due ore.
Il corto di oggi (realizzato miscelando la tecnica dello stop motion a quella dell’animazione), diretto da Meghann Artes, si chiama Speed Dating e racconta con estremo cinismo e una buona dose di ilarità, il fenomeno dello Speed Date attraverso Ava, una ragazza desiderosa di trovare la sua anima gemella.
Per chi non lo conoscesse, lo Speed Date è una sorta di social game (un social fatto di carne e ossa, che rema contro la corrente delle chat, delle app “acchiappafidanzati” e dei siti di incontri) che ha come scopo la conoscenza tra single, mettendoli in relazione tra loro per un tempo estremamente limitato e osannando la regola de “la prima impressione è quella che conta”.
Prodotto nel 2014, ma arrivato ai miei occhi solo in questi giorni (dopo essere finito nel canale Staff Pick di Vimeo), Speed Dating ha partecipato a tantissimi festival in giro per il mondo (Italia a parte), confermando la validità di uno strumento (il corto, appunto) che aldilà dei mezzi e delle risorse (umane ed economiche), si conferma in grado di produrre prodotti di ottima qualità.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.