A colpi di luce 3.0: Sandra Lazzarini


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Ciao Sandra, la prima cosa che ti chiedo è di parlare di te attraverso due scatti: fotografa ciò che hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.
In tasca purtroppo non ho nulla e mi trovo nella mia mansarda davanti ad un monitor che tento di rispondere a queste domande. Spesso vorrei essere altrove rispetto a dove mi trovo ma qui, nel mio rifugio, ci sto benissimo. Non vi è giornata in cui non desideri passarci qualche ritaglio di tempo.

Se c’è una cosa che mi chiedo spesso, quando guardo le foto dei fotografi che intervisto è questo: come si sta quando si fotografa? Nel momento in cui si scatta, che sensazioni hai? E poi dopo, quando guardi la foto, a che pensi?
Quando fotografo sto molto bene perchè  mi dà una belle sferzata di energia e di positività, ma in realtà non penso a nulla. Cerco piuttosto di dare la giusta forma a quello che ho in mente e per questo sono molto concentrata, soprattutto se si tratta di un autoscatto. Quando riguardo le foto o sono scoraggiata o sono strafelice perchè ho realizzato lo scatto che avevo in mente o sono la giusta via di mezzo.

Il tuo sguardo sul mondo è personale, un punto di vista ben preciso su chi sei e chi sono gli altri, io una mezza idea (fotografica) ce l’ho, su chi sei, ma chi è davvero Sandra, e come vede gli altri e il mondo? cosa c’è nel quotidiano che per te debba essere ricordato, fotografato, raccontato? Non amo molto il quotidiano perchè spesso le mie giornate sono scandite dai tempi lavorativi e da una sfilza di cose che non mi piace o non mi interessa fare e quindi difficilmente decido di fotografare e raccontare qualcosa che orbiti nelle mie giornate. Se guardi bene i miei scatti ti accorgerai che c’è ben poco degli altri e del mondo. Spesso sono scatti intimi, timidi, circondati da 4 mura o in ambienti in cui c’è solo l’essenziale per fare da contorno. Questa è davvero Sandra.

Molte delle tue foto sono scattate in analogico, non mi piace chiedere con che mezzo si fotografa perchè per me è importante il fotografo e quello che prova, ma certe volte mi chiedo cosa si prova a voler fotografare qualcosa di immediato con uno strumento che non permette l’acquisizione immediata, o la fruizione, se vogliamo, ha importanza lo strumento per te? E come motivi la tua scelta sull’analogico?
Sinceramente non scatto più in analogico da diverso tempo, o meglio, diciamo che ultimamente lascio scadere i rullini dentro la macchina fotografica. Però mi piace un sacco l’uso della pellicola proprio perchè non sai mai esattamente cosa esce fuori finchè non sviluppi il rullino. Il rumore degli ingranaggi e l’attesa sono gli aspetti più affascinanti di questo tipo di mezzo.

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Cosa ispira e modifica la tua ricerca?
Mi ispirano tante cose e immagini che vedo ogni giorno,mi ispirano certi spazi e certi scorci di luce che magari incontro durante una camminata, però ho il difetto di non discostarmi troppo dalla mia ricerca espressiva, che poi non so se sia un difetto vero e proprio o un aspetto del mio sentire le cose o semplice coerenza nel modo di creare immagini.


Una domanda alla quale vorresti rispondere e che nessuno ti fa mai.

“Quanti anni hai?”


Da piccoli quando la maestra ci chiedeva cosa volessimo fare da grandi rispondevamo coi mestieri che sognavamo, il tuo è quello che hai sempre sognato? Tu Cosa rispondevi ?

Non ho grandi ricordi riguardo le mia ambizioni lavorative ai tempi delle maestre, però crescendo ne ho avute tante che sono andate dalla stilista alla restauratrice, mestieri che poi ho fatto per determinati periodi della mia vita,ma che poi ho abbandonato. Ora faccio tutt’altro, faccio un lavoro “normale” che non avrei mai pensato nè tanto meno sognato di fare.


Ho chiesto per un anno, a tutti I fotografi, quali fossero I loro progetti futuri, ho deciso di cambiare e chiederti, cosa vuoi fare oggi e cosa farai veramente?

Per oggi non vorrei fare più nulla, ma tra poco spegnerò il mio Mac, andrò a fare una passeggiata col mio cane, andrò a cena da un amico, berrò uno o più calici di vino, tornerò a casa, controllerò le mail, andrò a dormire ed è già domani.

Intervista conclusa, prima però, consigliateci un film, un libro, un disco e un fotografo.
Film: Mommy di Xavier Dolan
Libro: Dry di Augusten Burroughs
Disco: At the cut di Vic Chesnutt
Fotografo: Lukasz Wierzbowski

Ringrazio Sandra Lazzarini per la sua disponibilità, qui tutte le sue foto: https://lasandra.carbonmade.com/

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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