Suona un accordo minore per ottenere un cocktail dal gusto nostalgico, un accordo maggiore per un gusto più ottimista e frizzante.
Sin dal giorno in cui lo vidi la prima volta (innamorandomi dell’oggetto in se, tanto quanto del film -entrato per direttissima nella mia top five personale -) , capii che il pianococktail raccontato in Mood Indigo – La Schiuma dei Giorni di Michel Gondry (ispirato all’omonimo romanzo di Boris Vian), avrebbe presto spiccato il volo della fantasia per atterrare in qualche piano bar o locale ammalia-clienti. In realtà, non pensai che provenendo da un romanzo del 1945, questo chimerico oggetto, aveva suscitato l’interesse di artigiani (prima) e maker (poi), già diversi anni prima dell’uscita del film.
E infatti, in questo post del 2008 (con aggiornamenti costanti fino al 2010) tale Oscar Torres, ti racconta come costruirlo (ma se spulci bene, ne meandri di internet, trovi anche qualche nerd che ha postato persino la mappa circuiti).
Proprio oggi, scopro una sorta di evoluzione del pianococktail, che mescola alcolici in base allo stato emozionale, utilizzando come strumento non più un pianoforte, bensì la tua attività su Facebook.
Attraverso uno strano algoritmo, Social Shot , realizzato da un gruppo di progettisti tedeschi (Nina Eberhard, Max Eschenbach, Simon Frambach e Jörn Röder), analizza ciò che scrivi, i like che metti, le volte in cui rispondi ai commenti o quelle in cui ignori i tentativi di engagement da parte dei tuoi amici, classificandoti in base alla supercondivisa teoria dei Big Five (conosciuta a quelli che masticano Psicologia) e di fatto includendoti in una delle macro categorie per classificare la personalità: l’estroversione-introversione, gradevolezza-sgradevolezza, coscienziosità-negligenza, nevroticismo-stabilità emotiva, apertura mentale-chiusura mentale.
Un liquore al basilico simboleggia la gradevolezza,, la vodka rappresenta la coscienziosità, il succo di limone l’ estroversione, la granatina rossa ti dice quanto sei nevrotico e il Curaçao quanto sei aperto mentalmente.
Ne viene fuori un cocktail che racconta il “te” social, in maniera sicuramente razionale, lontanissimo dal romantico ed emozionante Pianococktail e più vicino a un esperimento di laboratorio. I liquidi usati,avendo pesantezze diverse, sono pensati per realizzare un cocktail visivamente accattivante, con scale cromatiche sempre gradevoli, che puoi bere tranquillamente nella tua provetta.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
