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Norvz Austria: mollare tutto e volare via insieme ...

Norvz Austria: mollare tutto e volare via insieme a stormi di pesci volanti.


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Esistono dei periodi in cui hai bisogno di vedere lo spazio davanti ai tuoi andare fisicamente oltre degli schemi precostituiti, qualsiasi essi siano. Sei talmente costretto all’interno di dogmi, abitudini, frustrazioni e obblighi da non riuscire a vedere oltre il tuo naso, come quando sei al computer da troppe ore e, guardando fuori la finestra, non riesci a mettere a fuoco gli oggetti più lontani. La tua percezione visiva si ferma a quello che passa poco oltre il tuo naso, chiudendoti di fatto in una scatola percettiva.
Sei un cavallo da corsa che ha come unico obiettivo il traguardo.

Non esistono gli altri cavalli, non esistono gli spalti, non esiste il fantino sulla tua schiena. In una frazione di secondo smetti di vedere anche la linea del traguardo davanti a te, corri per il dovere di correre. Però, se lo vuoi, lo spazio bianco in cui ti dimeni si trasforma gradualmente in un prato immenso, a perdita d’occhio, scegliendo di far spuntare a piacimento montagne e valli. A quel punto tu corri, corri senza meta e senza sentire la fatica, corri per il puro piacere di farlo, senza pensare al dolore alle gambe che proverai quando ti fermerai. Quando sei abituato ad osservare la realtà per com’è, risulta faticoso provare a immaginare come potrebbe essere con altre condizioni al contorno. Riesce difficile compiere un gesto di cambiamento tale da rappresentare un punto di rottura con la tua condizione, un preciso evento rispetto cui porsi come “prima” o “dopo” la tua scelta.
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Norvz Austria è un digital artist autodidatta di venticinque anni, residente nelle Filippine, conosciuto sul web con il suo nickname Xetobyte. Questo artista apre il vaso di Pandora della percezione, destabilizzando il nostro punto di vista rispetto alla realtà per come appare. Non esiste la gravità, non esistono cielo, terra e mare per come li conosciamo. Gli individui ritratti sono essenza di se stessi, immersi in scene surreali (talvolta spaventose). Nell’inquietudine trasmessa da queste fotografie, possiamo riconoscere quel bisogno universale di fuga dalla paranoia che, in qualche modo, caratterizza la nostra quotidianità. Quando i personaggi sono appoggiati su superfici solide, queste non sono stabili. Sono sull’orlo di sgretolarsi, immerse nella nebbia, comunque non è mai chiaro su cosa poggino. Paradossalmente sembrano maggiormente in equilibrio le persone e gli oggetti sospesi a mezz’aria. Sono immersi in una stasi poetica, fermoimmagine di movimenti che nessuno porterà mai a compimento. Sono le ultime immagini che vediamo prima di svegliarci bruscamente da un sogno, che ci portano a maledire i primi minuti di veglia.

Ho osservato la prima volta queste immagini mentre ero in pausa tra una lezione e l’altra. Discutevamo con il docente su come creare architetture il più possibile standardizzabili e ripetibili, matrici di un’edilizia facilmente assemblabile a prezzi estremamente accessibili. Dopo alcune ore trascorse a discutere di questo argomento estremamente “realistico”, vedere simili quadri mi ha fatto respirare un’aria diversa. Se chiudo gli occhi, la lavagna davanti a me si trasforma in un cielo in cui nuotano pesci volanti e orologi rotti. Credetemi, non ho alcuna fretta di riaprirli.

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Mirko Tommasino

Mi chiamo Mirko Tommasino, ho 27 anni e da grande vorrei diventare una persona interessante. Mentre cerco il mio posto nel mondo: leggo, scrivo, osservo, fotografo, suono e progetto cose, non per forza in quest’ordine e non per forza separatamente

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