Día de Muertos, ovvero il Giorno dei morti per noi italiani, è una festività che appartiene alla cultura messicana, affonda le sue origini nelle tradizioni precolombiane e si celebra tra il 1 e il 2 novembre con musica e rappresentazioni coloratissime della morte sia nelle abitazioni che nelle chiese e, a differenza di quanto avviene da noi dove per la chiesa cattolia è una festa silenziosa, illuminata solo da quei miseri ceri rossi nei cimiteri o nelle case dei parenti dei defunti, in Messico e in alcune zone del sud-ovest degli Stati Uniti il Giorno dei morti è un evento atteso durante tutto l’anno.
I colori delle grabados (litografie decorative), i profumi dei pan de muerto (panini dolci a forma di teschio) e le scherzose calaveras (epitaffi ) rende l’atmosfera del giorno dei morti davvero straordinaria e non è un caso se sono proprio io a raccontarvi con qualche riga cosa accade dall’altra parte del mondo quando noi celebraimo i nostri defunti perché molti artisti, messicani e non, hanno voluto e continuano a rendere omaggio a questa speciale celebrazione con delle opere straordinarie, anche Diego Rivera e Frida Kahlo, arrivando proprio all’artista di questo martedì che ha fatto del Día de Muertos la sua fonte d’ispirazione.
E’ ora di farsi un po’ i fatti suoi quindi aprite bene gli occhi.
David Lozeau è un artista e scrittore di libri per bambini nato nel 1975 a Merrimack, nel New Hampshire, e come molti dei suoi colleghi di cui vi ho parlato prima di lui, pare abbia iniziato seriamente a disegnare in età infantile, probabilmente ispirato da alcune serie televisive come quella che negli anni novanta insegnava a grandi e bambini le tecniche del disegno, ovvero la Mark Kistler’s Imagination Station che lo stesso artista annovera tra le sue trasmissioni preferite.
Dopo la laurea nel 1997 in Graphic Design presso la Keene State College, David Lozeau ha intrapreso la carriera aristica propro partendo dalla grafica, ampliando le sue capacità tecniche e commerciali. Oggi l’artista di questo martedì vive a San Diego dove si è trasferito nel 2004 ed è membro dello Spanish Village Art Center, una comunità di artisti che opera in diversi studi dislocati nel cuore del Balboa Park, a nord-est della città californiana e realizza i suoi lavori prendendo spunto esattamente dalla tradizione messicana di celebrare i morti di cui vi accennavo poco fa. Tra le sue pubblicazioni vale la pena ricordare soprattutto il libro Amigos de los Muertos del 2012 illustrato in collaborazione con Jeral Tidwell, Angryblue e Roberto Jaras Lira che di teschi se ne intendono alla grande, mentre nel 2013 esce il suo primo libro illustrato Lil’ Devils Want to Rock, al quale segue nel 2014 il secondo volume.
Dunque, se cercavate storie di morti, teschi e illustrazioni allora vi trovate nel posto giusto.
Da eccezionale artista lowbrow, citato su molte riviste di settore, David Lozeau crea le sue opere su diversi supporti come tele, tavole da surf, muri, t-shirt con le sue tecniche preferite di sempre ovvero pittura, acrilico, gouache e smalto, le quali unite al suo sense of humor contribuiscono a rendere più originali le sue rapresentazioni della morte, spesso realizzate dal vivo nel corso di festival e fiere; inoltre, compone con le sue mani le cornici per le sue stesse opere. Insomma, un artista che non si stanca mai di sorprendere il suo pubblico con opere straordinarie nelle quali la vivacità dei colori, soprattutto quelli caldi come il rosso e il giallo, si coniuga perffettamente alle scene raffigurate dove i suoi scheletri sono i protagonisti perfetti per il racconto di avventure fantastiche, surreali per l’appunto, quelle che provengono dalla cultura dei popoli primitivi che hanno trasmesso le loro storie e tradizioni accompagnandole con illustrazioni e disegni che nel corso dei secoli si sono trasformate in vere e proprie fonti di ispirazione e di testimonianza.
Nelle opere di David Lozeau sembra poter rintracciare la storia dell’arte lowbrow, quella che non mi stancherò mai di raccontarvi, fatta di tanti tasselli come un mosaico romano, quell’arte nutrita da fumetti underground, di tatuaggi old school, di skater impazziti lungo i rettilinei delle strade calforniane, di tradizioni simpatiche che vengono da molto lontano e di cui l’arte prende possesso per poi trasformarle in infinite immagini senza tempo senza tralasciare nessuno di questi componenti. E in queste immagini che vi presento oggi è chiaramente presente, la protagonista indiscussa che avvolge queste creature divertenti che prendono in giro scene di vita quotidiana, una profusione di scene da film western, mariachi, coppie di sposi ma soprattutto la nostra immagine usuale dei morti e della loro esistenza dopo la vita terrena.
Buon martedì!
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!