Che tu sia un millennial o che tu non rientri con i tempi in questa categoria, la digitalizzazione ha già ingoiato la tua vita. Ho avuto ulteriore conferma quando, al cinema, ho visto sullo schermo la storia di una donna in carriera che gestisce la propria attività di e-commerce. Letteralmente sotterrata da un flusso continuo di mail, e da un’inimmaginabile quantità di tablet, e smartphone, e video conferenze, e altri telefoni che suonano, e un’altra mail prima di andare a dormire. Il suo lavoro era fondamentalmente avere sempre a che fare con un telefono, come una centralinista. Ma con tutte le responsabilità di un capo.
Digitale e mondo del lavoro coesistono, e se in Italia questo concetto sembra sfuggire ai più (perché le cose vanno fatte come si sono sempre fatte, non importa se l’intero pianeta stia girando in un’altra direzione) esistono esempi virtuosi, e possibilità di mettersi al passo con i tempi. O di rincorrerli, se si ha aspettato un po’ troppo.
Dal 21 al 23 ottobre a Milano, Smau, l’evento di riferimento nei settori innovazione e digitale per le imprese e i professionisti italiani, apre le porte per creare un punto di incontro tra impresa e progresso. Progresso tecnologico, s’intende.
Tra workshop, le più interessanti start up presenti sul territorio nazionale e convegni, Smau nella sua edizione 2015 dedica una case history all’università telematica Unicusano di Roma, piattaforma per l’apprendimento on line che dal 2006 corre in aiuto di quegli studenti che vogliono intraprendere un percorso di laurea pur non avendo la possibilità di frequentare le lezioni.
La possibilità di frequentare on line un corso universitario, recandosi in facoltà solo per sostenere gli esami, qualche anno fa non era nemmeno pensabile, mentre ad oggi le iscrizioni ad Unicusano superano i 15.000 iscritti, 17 corsi di studio attivi e un ampissimo ventaglio di servizi che corrono sulla rete. Essere on line non basta più e diventa necessaria la ricerca di un sistema migliore in termini di qualità e sicurezza.
Come chi ha frequentato un corso e-learning presso la propria facoltà può confermare, gli intoppi che possono insorgere nella gestione di un gran numero di dati sui server non sono piacevoli. Per questo motivo Unicusano ha affidato la gestione dei propri ad Aruba, che dopo il potenziamento del parco macchine dell’Ateneo ha eliminato i limiti del supporto fisico e la rigidità che ne consegue optando per il private cloud abbinato ad un sistema cluster.
I server smettono così i loro panni materiali e diventano entità virtuali, liberi di espandersi per far fronte ai picchi di traffico di dati e di accesso da parte degli utenti.
Un passo in avanti che migliora l’accessibilità al materiale didattico “convenzionale” come slide e dispense quanto a quello rappresentato dai video e dalle lezioni fruibili in video conferenza e disponibili a qualsiasi studente iscritto che possieda un portatile e una connessione.
Una partnership, questa, che è valsa ad Unicusano l’inserimento tra le aziende italiane in gara per il Premio Innovazione Digitale Smau 2015, un riconoscimento dedicato a quelle imprese che spendono energie e investono denaro per la propria trasformazione digitale. Mai un traguardo fisso ma una continua evoluzione.