Venerdì 2 ottobre è stata inaugurata la sesta edizione dell’ormai tanto atteso Outdoor festival 2015, fermatosi quest’anno a due passi dal Museo delle Arti del XXI secolo, nella suggestiva ex Caserma Guido Reni.
Da brava “cacciatrice di meraviglie” come mi piace ormai definirmi, non potevo mancare. Ho passeggiato in lungo e in largo per i vari padiglioni, che come in una sorta di piccola Biennale coinvolgono vari paesi d’Europa.
Impossibile non rimanere affascinati (e allo stesso tempo forse un po’ inquietati) dalle opere del greco Alexandros Vasmoulakis, che ha deciso di realizzare una sorta di merzbau con oggetti ritrovati proprio all’interno degli spazi dell’ex Caserma, o dall’impacchettamento realizzato dal collettivo spagnolo Penique production.
La vera meraviglia però, lasciatemelo dire, è racchiusa nel padiglione italiano. Vi ho trovato i lavori di artisti che già conoscevo, come UNO, Lucamaleonte o Alice Pasquini, i cui murales hanno accompagnato costantemente le mie passeggiate romane nei miei tre anni da studentessa fuori sede.
Ho scoperto però anche tantissime cose nuove, come i Noidea, un laboratorio di artigiani digitali e creativi che per l’occasione ha realizzato “Società liquida”, una rappresentazione visiva della crisi postmoderna del mondo occidentale. Un mare fluttuante ed indomabile, simbolo della coscienza dell’uomo, nel quale improvvisamente fanno la loro comparsa tre sagome, che sembrano annasparvi fino ad annegare.
A fianco, gli spazi “invasi” da Mimmo Rubino, noto come Rub Kandy, anch’essi visibili solo attraverso delle grate. Mi hanno ricordato Venezia.
Nel primo ambiente una stretta stanza buia riempita di acqua, e sullo sfondo un grande cerchio, unica fonte di luce che ricorda una gigantesca luna piena, apparentemente coperta invece da un eclissi nel secondo ambiente, dove si intravede lo stato di degrado in cui quello spazio è stato ritrovato.
Ci sarebbe ancora tanto, troppo forse da raccontare, su questo meraviglioso festival che durerà per tutto il mese di ottobre. Ma lo scopo era quello di incuriosire.
“Here, now”, slogan della manifestazione, è anche un consiglio.
Siateci. Io ci tornerò sicuramente.
Nadia Guidi
Nadia, nevrotica precisina full time, nel tempo libero tento di farmi largo nell'insidioso mondo della curatela. Rincorro tutto ciò che toglie il respiro e sono alla costante ricerca della meraviglia.