A colpi di luce 3.0: Andrea Buia


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Ciao Andrea, parlaci di te attraverso due scatti: fotografa ciò che hai in tasca e dove ti trovi adesso, raccontaci se (e perché) rappresenta il posto in cui vorresti essere.
Sono a casa con Belfagor nel mio unico giorno libero settimanale. diluvia, e vorrei essere al mare a fare il bagno. le tasche le ho solo nella divisa da lavoro e non ci trovereste nulla d’interessante.

3 cose che ami e 3 che odi.
3 cose che amo? se dicessi i miei gatti, la mia ragazza e comprare I vinili risulterei banale? oppure potrei fare il figo e dirti la pioggia, sbronzarmi ai concerti e farmi assalire dallo spleen notturno.
3 cose che odio? la mia padrona di casa, lo spritz fatto male e l’ostentazione.

quali sono i tuoi interessi, cosa fai quando non scatti fotografie?
Mi piace lo yoga, andare a correre, il black-metal, lo sludge e l’hardcore, la cucina creativa, leggere, sbronzarmi con gli amici, organizzare gite in posti abbandonati, addormentarmi con I gatti addosso e rimandare le scadenze (e chi mi ha chiesto questa intervista lo sa bene).

Raccontaci l’episodio che ha in qualche modo segnato il tuo avvicinamento o la tua visione fotografica.
Diciamo che il mio è stato un “progredire a ritroso”. avevo una macchinetta che mi stava stretta, mio padre mi regalò una digitale di livello e da lì a poco, tornato a casa dei miei per le ferie, trovai una scassatissima Canon T70 analogica nello scantinato. da allora non uso praticamente altro, me la porto sempre dietro, piena di scotch, sabbia e polvere nel sensore.

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Fotografia erotica, perché questa scelta e che rapporto hai con la figura femminile, con le donne che decidi di immortalare? Cosa ne pensi del loro ruolo nell’arte fotografica?
Le etichette mi stanno un tantino strette. Il discorso è decisamente più ampio e non voglio annoiare o indottrinare nessuno. In linea di massima non scelgo cosa fotografare o il genere da adottare, diciamo che dipende sostanzialmente dall’umore e dal tempo. Il corpo nudo è decisamente il minimo comune denominatore, quello femminile in particolare; la sinuosità delle curve, I chiaroscuri sulla pelle, diciamo che per quel che mi riguarda il corpo femminile è ineffabile, è per questo che prediligo la fotografia di nudo, perché non ci sono barriere fisiche o psichiche, è un concetto che non riesco a rendere come vorrei in parole, la mia è mera contemplazione.
quando scatto con una ragazza m’immedesimo un po’ in lei, e quindi cerco di metterla quanto più a suo agio possibile. mi piace instaurare una situazione di fiducia con chi sta dall’altra parte dell’obiettivo, trovo sia indispensabile. stimo molto chi ha intrapreso questa vita lavorativa (parlo di modelle ma anche di fotografi), bisogna credere in sé stessi e avere coraggio, soprattutto.
io sto bene qui, con I miei rullini scaduti, il bagno che puzza di fissaggio e senza ansie o scadenze da rispettare. sembro cattivo ma sono un romanticone, diventasse il mio lavoro credo perderebbe quell’aurea di esclusività che riveste per me.

quali sono le cose che ti formano, che contano per te nella fotografia? Cosa ti ispira?
credo che la formazione migliore sia osservare: immagini, gesti, dettagli, fare una bella scrematura e farli propri, dar loro una visione soggettiva quanto più spuria possibile, mi faccio ispirare da quello che mi circonda, fosse anche solo la luce del lampione di notte mentre vado a buttare la plastica.

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Da piccoli quando la maestra ci chiedeva cosa volessimo fare da grandi rispondevamo coi mestieri che sognavamo, il tuo è quello che hai sempre sognato? Tu Cosa rispondevi ?
Io rispondevo sempre il veterinario, ma mi è andata male. però ho quattro gatti, e la casa sembra un po’ un ambulatorio, vale ugualmente?

Hai dei progetti per il tuo futuro? Quali? Un sogno che ancora vuoi realizzare?
Non ho progetti, mai avuti e mai ne avrò, probabilmente. mi piacerebbe poter viaggiare di più, negli ultimi anni è accaduto pochissimo e questa cosa mi devasta un po’. un sogno che vorrei realizzare? mi piacerebbe intraprendere un progetto di autoscatti di nudo in giro per il mondo.

Intervista conclusa, prima però, consigliaci un film, un libro, un disco e un fotografo.
Ci provo. “Memoria delle mie puttane tristi” di Gabriel García Márquez, “Dancer in the dark” di Lars Von Trier, “Good memories are the hardest to keep” di Sun Devoured Earth, Davide Padovan.

ringrazio Andrea Buia per la sua disponibilità, qui il link al suo sito: http://andreabuia.com/

 

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Giuliana Massaro

Giuliana Massaro, 26 anni, studentessa di lettere moderne da un po', lunatica da sempre. Penso troppo, parlo poco, faccio foto.

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