Cercando il termine “viaggio, sulla maggior parte dei dizionari si trova questa prima definizione : «l’azione del muoversi per andare da un luogo all’altro». Di solito segue poi una definizione più specifica, si potrebbe dire più moderna: «giro attraverso luoghi o paesi diversi dal proprio, per vedere, conoscere, imparare, sviluppare particolari rapporti d’affari, o semplicemente per divertirsi».
A questo punto, di solito, iniziano i significati metaforici, «itinerario ideale», «immaginario o mitico», «attraverso i tempi» o ancora «effetto causato dall’assunzione di stupefacenti». Quindi il viaggio è, in primis, un evento di movimento, un’azione nello spazio e nel tempo: un qualcosa che accade a livello del mondo empirico. Molto spesso la prima cosa che correliamo al viaggio è l’idea di libertà, ovvero la possibilità di allontanarci dagli standard del quotidiano, di pensare, comportarci e agire in maniera volontaria e spontanea.
C’è un fotografo in grado di racchiudere tutto ciò (e molto altro) nei suoi lavori, che rimandano parecchio ad una visione filmica in cui la ricerca della libertà è sempre molto viva; lui è Thèo Gosselin.
Thèo nasce in Normandia (Francia) nel 1990 e sin da piccolo vive circondato dalla natura e si appassiona alla musica, al cinema e al disegno fino a decidere di intraprendere un percorso formativo in tale direzione, iscrivendosi alla scuola d’arte e laureandosi come grafico. La sua passione per la fotografia nasce in tempi recenti, intorno al 2007, fino a diventare l’attività cardine della sua vita.
Le sue fotografie raccontano la vita, gli attimi che la scandiscono e gli avvenimenti, come i viaggi ad esempio, gli (immancabili) amici; all’interno di esse vi è l’irrefrenabile desiderio di scoperta, di vita da sentire scorrere nelle vene, di adrenalina e di luoghi, emozioni e momenti con cui riempirsi occhi, cuore e anima.
Un libro non poteva che essere il miglior modo per “raccogliere” queste istantanee di viaggio e conservarle per sempre, e in funzione di ciò nasce “Sans Limites” (pubblicato da pochi giorni e di cui vi racconterò meglio nelle mie pillole del martedì) ovvero il frutto dei suoi ultimi viaggi in America, Spagna e Scozia in cui è fortemente presente la possibilità di uno spiraglio di vita senza confini e restrizione di ogni tipo, sociale in primis.
Sin dai suoi esordi Thèo Gosselin ha posto come focus dei suoi scatti la gioventù, quasi a volerla accompagnare e documentare nel suo decorrere, con estrema semplicità e a tratti tenerezza, accostando anche un sentimento di curiosità per come in età adulta si sarebbe tradotta. Attimi catturati su pellicola spesso affiancata ad un lavoro in digitale, un modo per tornare alle radici della fotografia e regalare quell’aria nostalgica che induce “voglia di vivere” che spesso le sue fotografie regalano, mixata alla digitalizzazione di quest’arte. La sua prima serie fotografica riguarda un viaggio in America in cui, una volta a New York, ha acquistato un furgone divenuto il suo inseparabile compagno di avventure.
La sua predisposizione al narrare per immagini filmiche fa si che accada questo, che anche noi spettatori ci sentiamo proiettati in quelle immagini.
E non è facile accompagnare letteralmente gli spettatori nei meandri delle proprie fotografie e raccontare come se tutto fosse un film.
Ma Thèo si, lui ce la fa.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.