Che l’arte sia comunicazione, lo si sa dalla notte dei tempi. E’ un mezzo mediante il quale l’artista riversa il suo mondo, i suoi fantasmi, tutto l’insieme di emozioni (positive o negative); è un modo per raccontarsi e per sentirsi vivi.
Nonostante l’arte sia apparentemente alla portata di tutti, essa andando di pari passo con la creatività e la fantasia, in realtà è tutto il contrario. Non è facile essere in grado di trovare una propria strada e di creare una propria firma, quel tratto che ci distingue inesorabilmente da tutti gli altri e che con facilità rimanda a noi.
Eppure c’è chi tutto ciò lo ha nel sangue, c’è chi è nato probabilmente con questa missione da compiere nel pianeta Terra, come ad esempio Samantha Wall.
In questa pillola ho deciso di parlarvi di lei perché trovo le sue illustrazioni estremamente d’impatto. Nata a Seoul (South Korea) si trasferisce a Portland (Oregon) in cui vive e lavora.
La sua formazione si compie nell’università del South Carolina laureandosi in arte e completando il suo percorso con un master in Visual Arts in Oregon. Numerose le sue partecipazioni a mostre collettive e personali, da New York a Francoforte, da Los Angeles a Seattle, passando per diverse altre città.
Ritrattista, nei suoi lavori ha spesso focalizzato l’attenzione sulle donne basandosi però sulla diversità che intercorre fra esse, come nella serie Indivisble portata in mostra anche all’ Apersand Gallery (i quali hanno anche prodotto un piccolo libro che raccoglie i lavori di questa serie).
Oggi invece vorrei mostrarvi il suo ultimo lavoro Let Your Eyes Adjust to the Dark, presto in mostra alla galleria “Roq la Rue” di Seattle, in cui l’artista mette su carta dei fantasmi che hanno sembianze umane; probabilmente fantasmi della propria vita riversati, appunto, su carta. Figure femminili dai differenti lineamenti espressivi e fisici con cui rapportarsi, rappresentanti di emozioni difficile da comunicare, stati emotivi interni con cui fare i conti. La sua tecnica è un misto di inchiostro e di pigmenti secchi, in cui l’espressione del viso gioca un ruolo primario.
Qui le parole forse servono a poco. Aprite gli occhi e il cuore e godetevi queste opere d’arte.
Claudia Tornatore
Sognatrice, a tratti poggio i piedi sulla terra e ogni tanto salgo sulla luna. Laureata in scienze umanistiche, considero l’arte il fulcro della (mia) vita. La mia tesi? Arteterapia. Scrivo di fotografia, mi diletto con essa : è nella mia vita da che ho memoria, in fasi e forme differenti. Amo il colore, il tè nero, gli incontri inaspettati, i sorrisi, la voglia di cimentarsi in cose nuove e la mia bellissima Sicilia.