Mi ricordo di quella volta che raccontai (in maniera sommaria, lo ammetto, ma eravamo giovani e profondamente inesperti) di Graypants Studio, che a quei tempi era una minuscola start-up immersa tra i grattacieli di Seattle. Mi accorgo solo ora (dando un’occhiata al sito) di quanto questi ragazzi, che raccoglievano scatoloni dai secchioni della città per realizzare lampadari eco-sostenibili , siano incredibilmente cresciuti, ampliando la gamma dei loro prodotti e aprendo uno studio anche ad Amsterdam, spaziando in ambito progettuale e abbracciando l’intero settore del product design, orientato alla sostenibilità.
L’ultima loro “eco-invenzione” è più cosa da architetti che da designer, e riguarda un vecchio garage appartenente al periodo della seconda guerra mondiale, situato in un’isola dello stato di Washington, trasformato in capanna/casetta/cabina (o qualsiasi traduzione tu voglia affibbiare alla parola anglossassone “cabin”) residenziale.
L’approccio progettuale mirava a mantenere la vecchia ossatura (e gli elementi più importanti) della struttura, miscelandola (e riqualificandola) sapientemente con nuovi materiali e tecnologie innovative, frutto di quel design contemporaneo, che non cancella, ma trasforma. Non dimentica, ma innova.
Così, trovare sedie che si trasformano in letti che a loro volta scompaiono nel pavimento (quest’ultimo realizzato con i resti delle pareti del vecchio garage), o illuminare la stanza con pannelli di luce che sembrano i display di uno smartphone, diventa l’emblema di una progettazione che guarda al vezzo stilistico, senza dimenticare mai la funzionalità e la fruizione degli spazi, ma soprattutto la storia di un luogo.
Storia che i ragazzi di Graypants, hanno trasformato anche in un video, visionario, mistico e misterioso, che miscela, secondo quell’idea di coerenza (apprezzabile e non forzata), passato presente e futuro, raccontando tra le righe, che fare Architettura (con rigorosa lettera maiuscola), non vuol dire soltanto costruire.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.