Tuesday Poison: Jeremy Fish


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Siamo alla metà di luglio di un anno che è iniziato con le migliori promesse e stiamo ancora lavorando al nostro blog per farlo sempre più come piace a voi. Come vi ho preannunciato qualche settimana fa anche la nostra rubrica cambierà, ma solo a settembre scoprirete come. E così, mentre il caldo imperversa su tutta la penisola e qualcuno di voi starà già in vacanza, a coloro che sono rimasti come noi a lavorare voglio dedicare il pezzo di oggi, sperando di preparare presto anche noi la nostra valigia con costumi, ciabatte e cremina per il sole. L’artista di cui voglio parlarvi oggi è nientepopodimeno che Jeremy Fish quindi lasciate stare quello che state facendo e mettetevi comodi.

Jeremy Dan Fish è nato nel 1974 ad Albany, New York, e attualmente vive a San Francisco dove, dopo aver conseguito il diploma presso la San Francisco Art Institute nel 1996, da un decennio lavora come illustratore e oggi è di sicuro uno dei più talentuosi degli Stati Uniti. Un tipo tosto che ha iniziato la sua carriera come street artist e come molto spesso succede a molti suoi colleghi che lavorano nel suo stesso circuito, Fish si avvicina gradualmente verso un tipo di illustrazione molto più lowbrow tanto che tra i suoi maestri figurano l’illustratore e discografico Brian Schroeder (a.k.a. Pushead) e Jim Phillies che di skate – punk  se ne intendono alla grande.

Fondatore della Silly Pink Bunnies, una crew con la quale realizza sticker, poster e t-shirt, Jeremy Fish vanta tra i suoi committenti giganti del mondo della streetwear come Nike, nel 2006 infatti sono state messe sul mercato dei modelli di Air Classic con alcuni suoi disegni, e Carhartt per la quale ha ideato l’advertising; ha inoltre disegnato per altri committenti come Upper Playground, con il quale ha pubblicato I’m With Stupid nel 2010, Hybrid Design, Think Skateboards e Slap Magazine, mentre nel 2008 la casa editrice italiana DRAGO ha realizzato una mostra e un catalogo dal titolo Rome-antic Delusions che ho acquistato qualche mese fa e oggi tengo in bella vista assieme ad altri volumi di altrettanto artisti fantastici come lui.

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Quando si parla di artisti del calibro di Jeremy Fish ci si sente un pò emozionati e sembra molto spesso che le parole non bastino mai, che non siano sufficientemente adatte a raccontare ciò che le immagini vogliono esprimere. Tuttavia mi piace parlarvi di lui e delle sue opere perché ha tanto da insegnare soprattutto a coloro i quali si stanno avvicinando all’illustrazione e come artisti e come fruitori temerari come la sottoscritta. Partiamo dal fatto che il suo stile è davvero inconfondibile, per un artista che proviene dalla cultura strada, abituato a guadagnarsi tempo e spazio in una giungla di tags e skateboard che sfrecciano a più non posso, la passione per l’illustrazione scorre nelle vene e si trasforma in capolavori di cui valeva davvero la pena mostrarvi in questo nostro appuntamento del martedì.

Ciò che caratterizza i lavori di Jeremy Fish è questa sua capacità di rivelare esseri a metà umani e metà animali, strane creature ibride che sembrano essere state realizzate da una divinità invisibile che invia messaggi servendosi di esse, le quali si muovono indisturbate nel nostro mondo impastato di tecnologia. I suoi poster sono un concentrato di colori che vengono sapientemente e allegramente mescolati ai soggetti, creando un connubio perfetto di cultura punk e pop surrealism che piace tanto a me: sfacciato, ludico e irriverente, sorprendentemente delicato quanto basta per apprezzare ogni dettaglio che ogni immagine nasconde. Godetene e mangiatene tutti!

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Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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