Nel 1961, il sovietico dal nome Jurij Alekseevič Gagarin (che è stato “solo” il primo uomo ad andare nello spazio) si espresse così innanzi alla bellezza dell’universo, visto lontani anni luce dalla propria casa: Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.
Uno spettacolo, che nonostante sia trito e ritrito, mantiene il fascino delle cose inarrivabili, dell’inesplorato, dello scibile umano, degli spettacoli da “ritorno al futuro” e del vorrei ma non posso.
Che poi è la magia che possiedono tutte le cose che non riusciamo a capire fino in fondo.
Un altro russo, Dmitry Pisanko, forse spinto dall’orgoglio del suo connazionale, ha frugato tra gli oltre 100gb di archivio della NASA, raccogliendo spettacolari immagini, rielaborate e montate in seguito in un meraviglioso timelapse dal titolo ISS Symphony.
A dirigere, il maestro (stavolta italiano) Ludovico Einaudi con Experience (nella versione live suonata al Fabric di Londra).
E oltretutto ti puoi godere tutto in altsissima (4k) risoluzione. Chè la NASA, le cose, le fa solo in grande.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.