Michelangelo che in quanto a scultura (ma anche pittura, architettura e scrittura) sapeva il fatto suo diceva “Tu vedi un blocco, pensa all’immagine: l’immagine è dentro basta soltanto spogliarla”.
Tant’è che quando entri in un uno dei tanti musei rinascimentali che abbiamo in Italia, l’impressione è sempre quella di avere a che fare con dei corpi vivi, più che con delle sculture.
Ad ogni modo, lungi da me, srotolare un banale e qualunquistico discorso sulle bellezze che abbiamo in Italia, sulla bravura di artisti come Michelangelo o Leonardo, e sul fatto che le istituzioni hanno, con gli anni, lasciato marcire dei beni di valore incalcolabile.
In Francia però, nel Musée des Beaux-Arts di Lione, è stato invitato l’artista Arnaud Pottier per provare a dare (nuova) vita alle sculture del museo (che poi è uno dei più importanti in Europa) dimostrando non solo uno spirito innovativo, ma soprattuto che la valorizzazione dei beni culturali di un paese, passa anche per la new media art.
Attraverso un meticoloso progetto di videomapping, (in un connubio, quello video-scultura, che puoi chiamare GOLEM), tre sculture del museo (Perseus Slaying Medusa di Laurent Marqueste, Odalisque di James Pradier, e Premières Funérailles di Louis-Ernest Barrias) si sono incredibilmente “risvegliate” dal loro lungo sonno.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.